Una grande finestra su Siena e il suo territorio, attraverso le oltre 11 mila foto appartenenti all’Archivio fotografico Malandrini, di proprietà della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e vero e proprio museo virtuale che presenta i 57 capolavori che fanno parte della Collezione Opere d’Arte della Fondazione. Tutto questo è da oggi consultabile on line sul sita anche con testi in inglese.


La novità – E’ questa la novità in rete che la Fondazione Mps presenta a conclusione di un intenso lavoro di riordino archivistico ed inventariazione, digitalizzazione e catalogazione informatizzata. Il progetto nasce dalla volontà di rendere visibili e fruibili le informazioni relative alla Collezione Opere d’Arte e all’Archivio fotografico Malandrini, progetti propri della Fondazione, e di contribuire alla diffusione di testimonianze del patrimonio culturale che appartiene al nostro territorio. Al servizio della cittadinanza e della comunità scientifica dei ricercatori, viene offerta la possibilità di visionare, studiare, approfondire le informazioni in esso contenute. Di facile consultazione, nella sezione del sito realizzata da Smithdesign con il coordinamento dei Sistemi Informatici Servizi Generali della Fondazione, viene descritta nel dettaglio la struttura dell’inventario e come accedere alle sezioni relative alle due collezioni: l’individuazione delle immagini può essere effettuata attraverso un motore di ricerca “veloce”, che consente di eseguire una ricerca per parola singola sui dati associati alle immagini, oppure “avanzata”, costituita, cioè, da un insieme di indici per l’applicazione di filtri incrociati su diversi parametri. Inoltre, selezionata una singola immagine, è possibile utilizzare una funzionalità di deep-zoom che consente di ingrandire e trascinare la foto per l’esplorazione dei dettagli. Una funzione decisamente suggestiva che permette, specie per le fotografie, di individuare particolari che spesso sfuggono ad una prima osservazione.


Collezione opere d’arte – Il progetto di costituzione di una raccolta d’arte della Fondazione Mps nasce nel 2004, con il proposito di far recuperare alla città opere e manufatti significativi nel panorama storico-artistico senese. Due sono le principali finalità della Collezione: evitare, per quanto possibile, la dispersione di importanti testimonianze dell’arte senese che possano presentarsi presso privati, sul mercato antiquario nazionale e internazionale; incrementare settori oggi meno rappresentati nelle collezioni pubbliche cittadine. Il progetto segue due filoni principali: la creazione di una raccolta di capolavori riconducibili alla scuola senese dal XIII al XVIII secolo e la ricerca di opere che testimonino la fioritura dell’arte nel territorio senese dal XIX alla prima metà del XX secolo. Per quanto riguarda il primo filone sono state effettuate acquisizioni di importanti opere. Tra queste, la Natività  di Pietro di Francesco Orioli, una Sacra Famiglia e un angelo di Andrea Piccinelli detto il Brescianino (documentato a Siena dal 1506 al 1524, a Firenze nel 1525), Il matrimonio mistico di Santa Caterina da Siena e il Compianto sul Cristo deposto di Francesco Vanni (1564-1610), proveniente da una collezione senese, la caravaggesca Santa Maria Maddalena che legge di Rutilio Manetti (1571-1639), un tempo nella collezione Del Taja. Dello stesso autore La cena di Emmaus. Da ricordare quindi tre opere di Marco Pino (1521-1583), Cleopatra,  Selene e Endimione oltre al Cataletto che era di proprietà della Compagnia di San Giovannino della Staffa. Si tratta di un’opera di grande valore composta da tre dipinti, di cui si avevano notizie solo attraverso le menzioni di fonti senesi del Seicento e Settecento. Per secondo filone ricordiamo di Arturo Viligiardi (1869-1936), La Pia dei Tolomei e La Maddalena sul Calvario, due oli su tela datati al 1891 e al 1894.  Ed ancora di Luigi Mussini (1813-1888) Ritratto del conte Scipione Bichi Borghesi e I due plinti, dipinto inedito che rappresenta uno dei capolavori di Mussini, siglato e datato 1850. Sempre di Mussini la tela rappresentante la Sacra Famiglia. Pregevole la Libreria e Studiolo, 1824-1825, realizzata da Agostino Fantastici (1782-1845) in legno di noce, ciliegio, bosso e palissandro che arreda un’intera stanza. L’acquisto più recente è il prezioso reliquiario di Francesco di Vannuccio (1356- morto prima del 1391) che raffigura una Madonna con Bambino con alla base un Cristo tra la Vergine e San Giovanni Evangelista. Proprietà di un privato, l’opera, di grande pregio e valore artistico, è tornata a Siena dopo essere stata a lungo in Germania, Austria ed infine negli Usa. E’ stata esposta alla Royal Academy of Arts di Londra ed al Metropolitan Museum di New York, oltre che in occasione della celebratissima mostra su il primo Rinascimento a Siena, che si è conclusa l’11 luglio scorso. Ad oggi sono 57 le opere d’arte che fanno parte della Collezione.

Archivio Malandrini – Il fondo fotografico di Ferruccio Malandrini viene acquisito dalla Fondazione Mps nel 2005. I materiali raccolti, prodotti in un periodo che va dal 1853 al 1950, sono stati selezionati dal collezionista senese Malandrini, fotografo professionista e fotoamatore, appassionato ed esperto conoscitore di fotografia storica in ambito nazionale e internazionale, che, a partire dal 1975, ha iniziato a raccogliere materiali fotografici storici, oggi conservati presso importanti istituzioni museali, come la F.lli Alinari di Firenze. Lo scopo è quello del salvataggio documentario-informativo, oltre che della ricerca di rarità collezionistico – amatoriali, significative ed apprezzabili per eccellenza di realizzazione e qualità di stampa. Tutto ciò grazie alla digitalizzazione del materiale contenuto nell’Archivio effettuata per conto della Fondazione da Photographica s.n.c. Per qualità e varietà di tipologie iconografiche, la ricchissima collezione fotografica, offre una prospettiva a 360° sulla città e sulla provincia di Siena nella documentazione del patrimonio, della sua storia, delle tradizioni e della vita quotidiana. Un suggestivo viaggio attraverso, strade, piazze, prestigiosi palazzi, ma anche immagini di persone o gruppi che rievocano occasioni ed eventi. E’ inoltre testimonianza di una tradizione fotografica di ottimo livello tra professionisti e dilettanti della città. In particolare sulla ditta di Paolo Lombardi, Malandrini ha raccolto il corpus più significativo oggi esistente, che permette di ricostruirne l’attività ed il ruolo nella vita culturale senese tra Ottocento e Novecento. Altri fotografi dei quali si conserva un patrimonio significativo ed esteticamente molto rilevante sono: Giovanni Barucci, Edith Arnaldi, lo Studio Massarelli, lo Studio Grassi e altri ancora. L’archiviazione del Fondo Malandrini, basata su una struttura foto documentaria storica di pregio elevato, ha conservato la fisionomia articolata per nuclei tematici, già individuati dal collezionista stesso (es. arte senese, Palio), oppure per provenienza (es. fondo Lombardi), supporto (es. lastre di vetro), conservazione (es. album e cartelle originali), funzione informativo/documentaria (es. manoscritti e cataloghi a stampa). In particolare, sono oltre settecento le immagini presenti in archivio sul tema del Palio, attraverso cui si possono ampliamente documentare i momenti più importanti dell’evento, dalle monture alle comparse, dalla passeggiata storica alla corsa, con le prime foto che risalgono alla seconda metà dell’800.


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