Il camper, seppure lentamente, si è rimesso in carreggiata. E, complice la crisi economica, si prepara a portare in vacanza gli italiani che, magari, preferiscono noleggiare le quattro ruote arredate piuttosto che affittare case al mare o in montagna. Ad indicare questa inversione di tendenza i dati, non ufficiali, sulle vendite dei primi mesi del 2010 e il distretto della Valdelsa che, fino a due anni fa, produceva l’80% dell’intera produzione nazionale, con una sessantina di imprese e almeno 3000 addetti, ha ripreso a sperare.


2010, l’anno della ripresa – I numeri sono ancora troppo modesti per cedere all’ottimismo e la notizia viene data sottovoce dagli addetti ai lavori. Ma la “retromarcia” del 2008 e la crisi nera del 2009 potrebbero essere superate. Mentre nei comuni di Poggibonsi, Colle, Casole, Monteriggioni, San Gimignano, Barberino, Tavarnelle, San Casciano si tira un respiro di sollievo, considerato che la maggior parte degli occupati provengono quasi tutti da lì. E molti in questi mesi hanno dovuto subire la cassa integrazione, e altri vi sono ancora coinvolti. “Sono convinto che il 2010 potrà essere l’anno della svolta – dice Paolo Pisani, responsabile commerciale della Trigano Italia che a San Gimignano conta 385 addetti –. Il fondo lo abbiamo toccato in questi ultimi 18 mesi e mi auguro che si stia andando verso un 2011 che segnerà la ripresa”.

Investimenti in qualità e produzione – Il mercato italiano ha conosciuto più di altri paesi europei una crisi molto pesante, dimezzando le immatricolazioni in pochi mesi (15.000 mezzi nel 2007 e poco più di 8.000 nel 2009), mentre già nel 2010 Francia e Germania, i principali paesi importatori, hanno invertito la tendenza. “In Italia la ripresa c’è ma è più lenta anche perché scontiamo un sistema di infrastrutture per il settore ancora arretrato rispetto all’Europa, un credito al consumo che non incentiva all’acquisto di un camper e una rete commerciale non moderna”, spiega Pisani. “La nostra azienda nel 2009 – continua Pisani – si è concentrata sulla qualità dei prodotti e sui processi produttivi: non lavoriamo più per stock ma su ordine, evitando i famosi piazzali pieni, e abbiamo realizzato miglioramenti per la coibentazione e le infiltrazioni”. E i risultati già ci sono stati con un miglior posizionamento nel mercato rispetto ai diretti concorrenti nei primi 5 mesi del 2010. Oggi, infatti, i marchi Caravan International e Roller Team rappresentano il 16% del mercato italiano; erano il 12% nel 2009.


Ma la crisi non è finita – Naturalmente le difficoltà non sono finite. È di pochi giorni fa l’accordo per la cassa integrazione straordinaria di un anno per i 63 dipendenti della Mabel di Barberino, in liquidazione, che produceva pannelli e pavimenti per camper. Per loro la Provincia di Firenze si è impegnata in un programma di riqualificazione e ricollocazione.


I 100 anni del camper Usa – Negli Stati Uniti, intanto, si festeggiano i primi cento anni del camper made in Usa (la prima trasformazione sul celebre modello “T” della Ford) con iniziative e con un mercato che nei primi 4 mesi del 2010 ha registrato la messa in strada di 84.500 esemplari. Alla fiera di Parma, a settembre, si capirà dove sta andando il mercato italiano. Intanto in Valdelsa, dove il camper è assemblato da 35 anni, si ricomincia a sperare.



serie: Viaggio nell’economia senese al tempo della crisi/3


Michele Taddei
pubblicato su L’Unità Toscana – 4 luglio 2010

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