Trentesima edizione per Carrara Marmotec, una delle più importanti vetrine del settore. CarraraMarmotec è un appuntamento importante anche per avere segnali da un mercato internazionale che attraverso un momento difficile: nel 2009 l’Italia ha esportato marmi e graniti, grezzi e lavorati per 2.822.355 tonnellate  per un valore di un miliardo e 392 milioni di euro con una contrazione, rispetto al 2008 pari a meno -10,12% nelle quantità ed a meno -19,35% nei valori. Contrazioni rilevanti per tutte le voci dell’export italiano, soprattutto per i marmi e graniti lavorati, con la sola eccezione dell’export del marmo in blocchi e lastre con un milione e 75mila tonnellate per un valore di 204 milioni di euro con un incremento del +6,7% nelle quantità e del +3% nei valori.


Trentesima edizione “Apriamo un’edizione molto importante – dichiara Giorgio Bianchini, presidente di CarraraFiere – che non sarà solo un appuntamento commerciale ma una fiera che diventa  evento a tutto tondo, preparato nel corso di un biennio con un rapporto e un confronto continuo con gli espositori. Un evento pensato per gli operatori ma anche per progettisti e designer che da una fiera che si tiene a Carrara si aspettano, oltre ad informazioni di carattere tecnico e commerciale, anche suggestioni culturali che nascono da un rapporto profondo con un territorio unico”. La trentesima CarraraMarmotec non sarà solo una grande esposizione di materiali da tutto il mondo e tecnologie ma è stata pensata come “evento” che, grazie alla capacità di attrazione del comprensorio toscano del marmo, richiama sul territorio migliaia di operatori da tutto il mondo creando un evento che, dai padiglioni della fiera, si allargherà alla città e coinvolgerà tutto il territorio.


Il territorio – “Carrara e il distretto apuo-verisliese – ha detto ancora Simoncini – sono una delle realtà economiche più importanti della Toscana per fatturato e numero di addetti. Una realtà prestigiosa che però risente, anche se in misura minore rispetto ad altri comparti, della crisi economica. Una realtà che sta cercando, in maniera intelligente, di fare della crisi un’occasione per cambiare volto al distretto, riuscendo a riconvertirsi e a innovare”.


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