Un impegno concreto per l’edilizia scolastica toscana. E’ quanto chiedono unite le Province toscane che giovedì 20 maggio discuteranno contemporaneamente una “mozione” in materia di edilizia scolastica.


Le richieste –“Il Governo si impegni da subito per reperire le risorse necessarie per garantire a tutti gli edifici scolastici della Toscana le elementari condizioni di sicurezza e di fruibilità, si proceda a completare la ripartizione degli oltre 770 milioni di euro previsti dalla Delibera Cipe del marzo 2009, si pensi a una normativa  che preveda procedure più snelle per intervenire sugli edifici scolastici”. Sono alcune delle richieste avanzate dalle Province toscane che protestano contro i limiti imposti dal Patto di Stabilità alle amministrazioni locali, un provvedimento che sta bloccando l’impegno delle risorse per le politiche di investimento e sviluppo.


L’edilizia scolastica in Toscana – Per quanto riguarda gli interventi non strutturali che si dovrebbero fare negli edifici scolastici presenti nelle varie province toscane, l’importo dei lavori ammonta ad oltre 100milioni di euro di cui 15milioni nella sola Provincia di Firenze. Per l’adeguamento sismico degli edifici scolastici di competenza delle Province toscane si prevede necessaria una spesa di circa  400milioni. Per l’adeguamento alla normativa antincendio degli immobili si necessita di ulteriori somme per 50milioni nelle province toscane. Per l’adeguamento degli edifici scolastici provinciali ai criteri del rendimento energetico e acustico, è stimata la necessità per le Province toscane di finanziamenti per 200milioni. Il totale complessivo di fondi necessari per gli interventi nella regione è di circa 750 milioni di euro.


La mozione – “Il diritto alla sicurezza e alla salute nelle scuole è sancito dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, sottoscritto dall’Italia nel 1991 – ricorda l’ordine del giorno che sarà presentato nei Consigli provinciali della Toscana – Tale diritto è risultato in troppe occasioni disatteso. A fronte dei necessari investimenti e di un’attenta programmazione – prosegue il documento che sarà discusso giovedì – si sono succeduti provvedimenti spesso disarticolati e legati al verificarsi di episodi drammatici. Provvedimenti rimasti peraltro talvolta lettera morta”. Le Province tra l’altro hanno realizzato questo “censimento” in attenuazione del Protocollo d’intesa istituzionale concernente indirizzi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di elementi non strutturali negli edifici scolastici sottoscritto da Regione e Ministero delle infrastrutture ed enti locali.


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