“Questo è il momento del dolore per i due giovani soldati uccisi, e tuttavia è impossibile non ricordare tutti gli altri morti della nostra missione in Afghanistan. Che sono stati già troppi e ci impongono un profondo ripensamento del senso della nostra missione militare. I soldati non hanno la delega a morire per noi. Quando uno di loro muore a essere sconfitta è la politica che non ha saputo proteggere la sua vita”. Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha voluto esprimere il suo cordoglio per la morte del sergente Massimiliano Ramadù e del caporalmaggiore Luigi Pascazio, tragedia che ha portato a 24 il numero dei soldati italiani morti in Afghanistan dall’inizio della missione. “La guerra in questo paese – ha aggiunto Rossi – dura ormai da quasi nove anni, senza che si sia stati capaci di realizzare un vero cammino d i riconciliazione e di pace per questo popolo, ostaggio di una violenza apparentemente senza fine. L’Italia può e deve avviare, assieme alla coalizione, una riflessione coraggiosa sulla strategia di uscita. Non si tratta di abbandonare questo paese, ma di abbandonare una guerra cambiando il passo della nostra politica. I nostri soldati ci chiedono questo”.
Il cordoglio del Consiglio della Regione Toscana – “Cordoglio e sincera partecipazione sono stati espressi anche dal presidente del Consiglio regionale, Alberto Monaci. Il presidente dell’assemblea ha espresso, a nome dell’intero Consiglio, anche “la convinta vicinanza alle forze militari italiane impegnate nella missione internazionale che svolgono in quel martoriato scenario una missione di pace e di ferma contrapposizione alle forze del terrore.
Firenze