Cadono le accuse della Procura di Firenze, che aveva chiesto condanne a otto mesi di reclusione per l’ex presidente della Regione Toscana Claudio Martini, l’ex sindaco di Firenze Leonardo Domenici e altri dodici amministratori pubblici. Il processo iniziato il 3 ottobre del 2008, si basava sull’accusa di inquinamento da Pm10 e biossido di azoto a partire dal 2005, in particolare i capi d’imputazione erano getto pericoloso di cose e rifiuto di atti di ufficio sotto il profilo omissivo. La Procura di Firenze contestava agli imputati di aver disatteso la normativa europea che pone un limite ai giorni di superamento di sostanze inquinanti e di non aver adottato provvedimenti e misure per la tutela della salute dei cittadini, nonostante il flusso di dati di rilevamento della qualità dell’aria, imponesse, secondo l’accusa, provvedimenti urgenti.


La Sentenza – Se per Martini e Domenici erano stati chiesti otto mesi, per gli amministratori dei comuni (sindaci o ex sindaci e assessori o ex assessori) di Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano e Signa la richiesta si era fermata a cinque mesi. Tutti assolti oggi, perché come ha dichiarato l’avvocato Francesco Bevacqua, difensore dell’ex presidente della regione Toscana Claudio Martini “un terzo della composizione del Pm10 è da attribuire a un contributo naturale e che l’inquinamento non deriva soltanto da fonti locali ma anche trasfrontariele”. Quindi regione e comuni non possono governarli da soli ma occorrono una serie di misure capaci di integrare i livelli locale, regionale, nazionale ed europeo. Al processo si era costituito parte civile il Codacons, Silvia Bartolini, rappresentante dell’associazione di consumatori ha dichiarato “siamo comunque soddisfatti perché, in ogni caso, il problema dello smog è stato posto all’attenzione anche attraverso un procedimento di carattere penale”.


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