L’allattamento materno è un momento unico ed insostituibile, che favorisce lo sviluppo di un profondo legame tra madre e figlio. Per promuoverlo la Regione Toscana ha reso operativa, da sabato 15 maggio, la rete regionale delle Banche del Latte costituita per consentire anche ai bambini la cui mamma biologica non può allattare al seno di essere nutriti comunque con latte materno sicuro e di qualità. La Rete rientra tra le iniziative che ormai da qualche anno la Regione sta mettendo in atto per incoraggiare e promuovere l’allattamento al seno e ottimizzare l’uso del latte umano.


L’iniziativa – “La Toscana ha posto l’allattamento materno tra le proprie strategie prioritarie – ricorda l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Il latte materno è molto più di un alimento, è una sostanza che contiene la vita. Dal latte umano un bambino trae grandi benefici fisici e psicologici: numerosi gli studi che hanno dimostrato che per i bambini nutriti con latte materno dimi nuisce la possibilità di contrarre malattie come diabete giovanile e obesità. Vantaggi che si traducono inevitabilmente anche in un risparmio enorme per la sanità pubblica e la società intera. Il latte materno fresco rappresenta l’alimento ideale nella prima fase della vita, grazie alle sue proprietà nutrizionali e ai suoi effetti protettivi. Quando la madre biologica non può allattare al seno, la prima alternativa dovrebbe essere rappresentata dal latte di una donatrice. In Toscana vogliamo dare questa opportunità di salute al maggior numero di bambini possibile, garantendo qualità e sicurezza”.


La rete – In Toscana le banche del latte sono 6 (è la regione in cui sono più numerose, un quarto di quelle presenti sul territorio nazionale). La più grande e di più lunga esperienza è quella del Meyer, che ha iniziato la raccolta del latte a domicilio delle donatrici nel 1971: ogni anno raccoglie i n media 2.000 litri di latte, fornito da circa 300 donatrici, e lo distribuisce gratuitamente, oltre che all’interno dello stesso Meyer, ai reparti pediatrici di altri ospedali della Toscana, a pazienti a domicilio, e, in qualche caso, anche ad ospedali fuori regione. Le altre banche attive nella regione sono a Lucca (Asl 2), Arezzo (Asl 8), Grosseto (Asl 9), Viareggio (Asl 12), Siena (Azienda ospedaliero-Universitaria senese, policlinico Le Scotte che raccoglie in media 750 litri di latte materno ogni anno).


I numeri – Nel 2009 le 6 banche toscane hanno raccolto 4.000 litri di latte: 600 le mamme donatrici, 600 i bambini nutriti con il latte donato. Il latte umano che viene ‘depositato’ in banca deve ovviamente subire una serie di trattamenti che ne garantiscano la sicurezza: screening delle donatrici, adeguate modalità di raccolta e conservazione del latte, controlli organolettici, fisici e batteriologici, pastorizzazione, tracciabilità di tutte le informazioni. Un percorso molto simile a quello seguito dalle donazioni di sangue e plasma: e infatti si è sviluppato in stretta sintonia tra la rete del latte e la rete trasfusionale. Gli obiettivi della Rete che sarà operativa da domani: valorizzare l’attività delle banche, regolamentare e uniformare le procedure in uso, migliorare l’efficienza e ottimizzare l’uso clinco del latte umano donato. A partire dal 2005, tutti i Piani sanitari della Toscana hanno inserito la promozione dell’allattamento al seno tra gli obiettivi primari da perseguire all’interno del percorso nascita. Tra le iniziative realizzate, l’istituzione di un Osservatorio regionale, la sottoscrizione di un protocollo con l’Unicef, la partecipazione al progetto europeo Blueprint per la protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno.


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