Aula-Tribunale.jpgIl faccendiere Flavio Carboni è indagato dalla Procura di Arezzo per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. E’ quanto si apprende dagli ambienti vicini a Palazzo di Giustizia dopo le perquisizioni compiute oggi dalla Guardia di finanza di Arezzo in varie regioni italiane. Con lui risulterebbe indagato anche l’imprenditore Valeriano Mureddu, da tempo considerato vicino a Carboni e il cui nome era emerso anche nel corso dell’inchiesta su Banca Etruria.

Fondi neri e fatture false per acquisire aziende in crisi Secondo quanto appreso, Carboni sarebbe al centro di un’organizzazione che riciclava denaro prevalentemente provento di evasione fiscale per l’acquisizione di grosse aziende in crisi. L’organizzazione avrebbe creato fondi ‘neri’ con fatture false per poi utilizzarli per acquisire o cercare di impossessarsi di grandi aziende in crisi, società che «operano in settori strategici dell’economia nazionale». E’ quanto avrebbe scoperto la Guardia di Finanza di Arezzo nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dal procura aretina, su una presunta associazione dedita al riciclaggio di proventi derivanti dall’evasione fiscale, tramite appunto l’acquisizione di società in difficoltà economiche. Le perquisizioni si sono svolte in più regioni: Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Veneto e Sardegna. Venti i soggetti coinvolti nelle operazioni delle fiamme gialle. Le indagini, si spiega ancora, «hanno permesso di disvelare un articolato meccanismo di intrecci societari che coinvolgevano aziende rivelatesi ‘cartiere’, ossia del tutto inoperanti, che venivano utilizzate per drenare ingenti somme di denaro da dirottare sui conti correnti personali e dei familiari dei partecipi del sodalizio, alla cui organizzazione e funzionamento hanno contribuito vari consulenti e professionisti, permettendogli di condurre e mantenere un elevato tenore di vita».