(ARCHIVIO) Un momento della manifestazione di piccoli azionisti e obbligazionisti dei quattro istituti di credito interessati dal cosiddetto decreto "Salva-banche" in piazza Montecitorio a Roma, in una immagine del 06 dicembre 2015. ANSA/GIUSEPPE LAMI

«Sono dei nulla tenenti», affermano, e quindi i membri dell’associazione ‘Vittime del Salva Banche’ ha deciso di rinunciare alla costituzione di parte civile nei procedimenti che potranno esserci a carico degli ex vertici di Banca Etruria. Lo ha fatto sapere la presidente dell’associazione, Letizia Giorgianni, nel corso della protesta organizzata all’esterno del Tribunale di Arezzo, dove per la prima volta le difese dell’ex direttore Luca Bronchi, dell’ex direttore centrale David Canestri, e dell’ex presidente di Banca Etruria, Giuseppe Fornasari si sono presentate davanti a un giudice di udienza preliminare, per il filone di inchiesta relativo all’ostacolo alla vigilanza.

La protesta «Non ci siamo costituiti parte civile – ha detto Giorgianni– anche perché in un ipotetico rimborso, questi ex amministratori si sono tutelati. Abbiamo provveduto a fare visure catastali, camerali e storiche e risulta che la quasi totalità sono nulla tenenti. Non hanno quasi più nulla intestato a loro. Hanno intestato tutto, evidentemente, a parenti in tempi non sospetti». Tra le visure mostrate a favore di fotocamere e videocamere, quelle relative a Pier Luigi Boschi, l’ex vicepresidente della banca, e che comunque non è indagato, al quale non risulterebbe intestato alcun fabbricato. «Solo un orto – ha puntualizzato Giorgianni, indicando la dicitura- fabbricati zero, terreni due».