C’è crescente disorientamento e disagio del territorio rurale e tra le imprese agricole: a fronte di nuove opportunità che finalmente si affacciano sul mercato dopo anni di profonda crisi, c’è il rischio di non riuscire a coglierle per la mancanza, ad oggi, di risposte tempestive dalle Istituzioni. Dal PSR ai pagamenti della PAC, Piano agricolo regionale, urbanistica, semplificazione, riordino istituzionale: tutti temi cruciali sui quali si registrano ritardi preoccupanti, scelte e percorsi non sempre coerenti, criticità rilevanti: occorre intervenire con rapidità e decisione. E’ stato questo in sintesi quanto è emerso dalla Direzione regionale della Cia Toscana che si è svolta a Firenze.
«La Cia – come ha sottolineato il presidente Luca Brunelli – chiede un cambio di passo per far ripartire l’agricoltura e le aree rurali. Ci troviamo a gestire una fase non semplice; ricca da un lato di opportunità, ma caratterizzata dal rischio di non riuscire a coglierle in pieno».
Secondo la Direzione regionale della Cia Toscana occorre che la Regione Toscana recuperi una capacità di regia, politica e tecnica, dei procedimenti amministrativi, delle tempistiche, della comunicazione.
Vogliamo richiamare la necessità di una intensificazione del confronto e della concertazione tra Istituzioni e rappresentanze economiche e sociali – afferma la Cia Toscana ha affermato Giordano Pascucci, direttore Cia Toscana -; un metodo che in Toscana, lungi da rappresentare un freno alle scelte di governo, ha dato prova di essere un fattore propulsivo di coesione sociale, in grado di affrontare e risolvere positivamente temi complessi. La Cia Toscana sollecita l’adozione di interventi efficaci che diano un nuovo impulso allo sviluppo e competitività delle imprese, del settore, dei territori a partire da quelli rurali e montani.
«Chiediamo – ha aggiunto Brunelli – che siano definiti quanto prima il piano finanziario 2016 del PSR, un timing finalmente attendibile dell’uscita dei bandi, una pianificazione in tempi rapidi dei pagamenti relativi alla scorsa programmazione, le priorità e la destinazione delle risorse rimaste nella disponibilità del PAR».