L’arte alla corte dei Medici raccontata attraverso la vita e le opere di un’artista poco nota alla storiografia moderna. Venerdì 26 marzo la Biblioteca comunale di San Gimignano “Ugo Nomi Venerosi Pesciolini” ospita Elisa Acanfora, docente di storia dell’arte moderna all’Università della Basilicata in un incontro dal titolo “Caterina da Picchena Pittrice libertina”(ore 17,30).


Il personaggio – L’appuntamento servirà a far conoscere la storia poco nota di Caterina Picchena, allieva di Francesco Furini, e figlia di Curzio, uno dei principali segretari dello stato fiorentino. A testimoniare l’inclinazione di Caterina per l’arte un dipinto conservato proprio a San Gimignano, che sembra essere il suo “Autoritratto”. L’artista, come da tradizione, si affidò alla protezione di Cristina di Lorena e di Maria Maddalena d’Austria succedute al granduca Cosimo II morto nel 1621. Tra le artiste che si affidarono alle due reggenti molte trassero notevoli benefici. Non Caterina Picchena, colta e bella ma che condusse una vita “licenziosa e dissoluta”, tanto da morire privata di tutto nel 1658 “in un fondo di torre della fortezza di Volterra”.


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