Un Patto di stabilità territoriale per ridurre i tanti paradossi di un meccanismo che se da un lato punta al contenimento della spesa pubblica, dall’altro costituisce un vincolo per quei Comuni che, pur avendo a disposizione le risorse necessarie, non possono superare i limiti imposti dall’accordo. Questo in sintesi l’accordo siglato ieri dalle rappresentanze locali di Anci, Upi e Uncem in cui si gettano le basi per la realizzazione di un Patto di stabilità “aggregato”.


L’iniziativa – Secondo gli accordi, resi noti sul sito di Anci Toscana “non saranno più i singoli Comuni o le Province a dover rientrare nei limiti stabiliti, ma si considererà come territorio di riferimento l’intera Regione, cosicché quegli enti che si trovano nella condizione di dover superare il limite imposto dal patto, possano farlo contando sul bilanciamento dei risultati migliori raggiunti da altri enti. La realizzazione del ‘Patto regionale aggregato degli enti locali toscani’ – continua l’articolo – si profila come uno strumento con cui garantire una coerenza di sistema, nel rispetto, nel sostegno e nella valorizzazione delle singole realtà locali, grazie al coordinamento della Regione, che dovrà effettuare anche le necessarie verifiche intermedie per garantire i risultati in termini di equilibrio della finanza pubblica”.


Firenze