Ormai da nove anni, la prima domenica di marzo è dedicata alle ferrovie dimenticate ovvero a quei tratti di strada ferrata in cui non si effettuano più servizi passeggeri, ma che possono avere una valenza turistica, per la bellezza dei luoghi che attraversano o per la storia a cui sono legate. Quest’anno, sull’onda del successo di questa manifestazione, il programma non si limita ad una sola giornata, ma prevede un intero mese dedicato alla “mobilità dolce” con un calendario che si estenderà quindi fino al 6 aprile, con appuntamenti, spesso molto interessanti, un po’ in tutta Italia (leggi).
Il treno è un mezzo che mantiene intatto il suo fascino e sul quale si dovrebbe veramente puntare anche dal punto di vista turistico, come conferma il successo – ormai da oltre vent’anni – del Treno Natura in provincia di Siena, che proprio domenica prossima, 13 marzo, riprende la sua marcia, con uno dei suoi “classici” più amati, il treno a vapore del tartufo (questa volta marzuolo), sulla linea Siena-San Giovanni d’Asso.
E sempre domenica 13 marzo è invece il giorno del debutto per una nuova iniziativa, sostenuta dalla Regione Toscana per valorizzare appunto le linee ferroviarie meno utilizzate, nel caso specifico quella fra Saline di Volterra e Cecina. Si chiama Treno Letterario e prevede sei corse, fino alla fine di maggio, dedicate a Etruschi, antichi Romani e allo scrittore Carlo Cassola, che fu uno dei tanti pendolari lungo questa linea, cui si ispirò anche per il romanzo “Ferrovia locale”. Tutti i dettagli li trovate su toscanalibri.it .
Promosso dai comuni di Volterra e Cecina, con l’organizzazione tecnica di Toscanalibri, questo Treno Letterario – al quale ho il piacere di collaborare anche io – dimostra quanto possa essere semplice costruire un prodotto turistico. Basta davvero un treno che collega le due località, con a bordo scrittori e storici dell’arte che leggono brani di libri o raccontano storie e curiosità, e poi andare a vedere – di volta in volta, in base al tema del viaggio – il Museo etrusco Guarnacci a Volterra o il Museo Archeologico a Cecina, la Villa romana di San Vincenzino o il Teatro romano e il luogo dove è stato recentemente trovato il grande Anfiteatro a Volterra, e i luoghi raccontati da Cassola fra Saline e Marina di Cecina.
Un patrimonio culturale permanente, che già esiste, è fruibile, ma al quale non eravamo ancora stati invitati ad una visita, costruita con il desiderio di farlo conoscere e divulgare in maniera seria e piacevole.
Sì, certe volte basta soltanto un treno letterario…