Unità del mondo agricolo e agricoltori protagonisti. Non è la ricetta per uscire dalla crisi economica che attanaglia da troppo tempo l’agricoltura senese (calo del 30% dei redditi negli ultimi 5 anni), ma la nuova sfida lanciata dalla Confederazione Italiana Agricoltori di Siena, che oggi si è riunita a Siena per la quinta assemblea provinciale. Nell’occasione sono stati eletti i delegati provinciali senesi che parteciperanno all’assemblea regionale del 19 febbraio, e quindi all’assemblea nazionale della Cia di fine mese. Presenti centinaia di agricoltori della Cia provenienti da tutta la provincia e rappresentanti del mondo politico, delle istituzioni e dell’economia – oltre al presidente della Cia regionale Giordano Pascucci -, fra cui il presidente della Provincia di Siena Simone Bezzini; l’assessore provinciale all’agricoltura Anna Maria Betti; l’onorevole Franco Ceccuzzi; il vicepresidente della Camera  di Commercio di Siena Cesare Cecchi; il presidente della Comunità montana Amiata-Valdorcia, Giuliano Simonetti.


Agricoltori uniti – “Con questa assemblea elettiva – ha sottolineato nella sua relazione il presidente della Cia senese Roberto Bartolini – ci consegniamo il compito di proseguire nell’iniziativa unitaria, a partire dalle organizzazioni agricole e della cooperazione che insieme a noi hanno realizzato in questi mesi la forte mobilitazione degli agricoltori. Con l’obiettivo – ha aggiunto – di estendere il fronte dell’unità dell’agricoltura, per rafforzare l’azione di sostegno all’agricoltura e costruire l’integrazione nell’attività progettuale e professionale al servizio degli agricoltori e delle aree rurali”.


La Cia Siena cambia volto – E’ stato un momento di confronto necessario e di rilancio per l’agricoltura senese, ma anche l’inizio di una nuova fase per la Cia Siena, con gli agricoltori sempre più protagonisti. La Cia Siena si appresta ad affrontare una stagione di profondi cambiamenti, con l’obiettivo di contribuire al consolidamento di una rappresentanza dell’agricoltura, sempre più forte, autonoma ed unitaria. Ha preso quindi il via la fase di autoriforma della Cia, che si concretizzerà nei prossimi mesi. Ovvero, per la prima volta nella storia dell’organizzazione agricola, avverrà la separazione della rappresentanza dalla gestione, dove i protagonisti di questa svolta saranno gli agricoltori stessi. Nei fatti il presidente sarà espressione degli agricoltori, ed al direttore verranno affidati i compiti di gestione della Confederazione.


Un patto con la società – Bartolini ricordando i problemi maggiori del settore (crisi in tutti i comparti produttivi, divisione del mondo agricolo, calo dei redditi, scarsa attenzione politica e taglio delle risorse dal Governo) ha rilanciato il “patto con la società” già proposto da tempo dalla Cia: “Al centro di questo patto – ha spiegato – ci devono stare gli agricoltori, che sono la parte essenziale dello sviluppo economico e sociale delle aree rurali, il prodotto ed il territorio”. Per la Toscana questa è una fase importante anche in vista della elezioni regionali di marzo: “Al di fuori dei partiti – ha concluso Bartolini -, faremo le nostre proposte alle forze politiche per un impegno a rendere più competitive le nostre imprese, superando i problemi strutturali e offrire più servizi, per dare maggiori possibilità di reddito”.


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