“Alla nostra agricoltura serve un “futuro giovane” che trovi nella capacità di aggregazione delle imprese e nell’innovazione la chiave per una nuova competitività”. Lo ha affermato il presidente di Agia Toscana Davide Pagliai aprendo l’assemblea dei giovani dell’agricoltura dell’Agia-Cia Toscana. “Le idee le abbiamo – prosegue Pagliai – e le abbiamo messe in campo in questi anni con i molti progetti proposti e realizzati. Tuttavia per uscire dalla crisi che ha colpito duramente le nostre aziende servono politiche adeguate, per facilitare l’avvio delle imprese giovanili; risolvendo i problemi dell’accesso alla terra, di un fisco oneroso e burocratico, di un sistema creditizio bloccato che non sostiene le imprese. Si tratta di obiettivi ambiziosi – ha affermato Pagliai – che richiedono anche uno sforzo di aggregazione unitaria tra le rappresentanze dei giovani in agricoltura, partendo proprio dalla Toscana, perché solo insieme si potrà costruire una nuova agricoltura”. Nel corso dell’assemblea elettiva dell’associazione che si è svolta a Firenze, Agia Toscana ha rilanciato il progetto “Agricoltura Futuro Giovane”, un insieme di idee progettuali innovative e di proposte per politiche finalizzate a promuovere il ricambio generazionale in agricoltura, fattore chiave per l’uscita dalla crisi ed il rilancio del settore.
Interventi cocnreti – Il presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci si è soffermato sulla situazione in generale di crisi dell’agricoltura e delle imprese: “Una situazione pesantissima – ha sostenuto Pascucci – con un crollo dei prezzi dei prodotti agricoli e dei redditi degli agricoltori; una crisi che pesa in modo particolare sull’imprenditoria giovanile che si è recentemente insediata ed ha investito risorse spesso ingenti per avviare le attività. Da tempo la Cia sollecita interventi più concreti ed efficaci per dare una prospettiva alle imprese che guardano al mercato – ha proseguito Pascucci – chiedendo anche interventi specifici e mirati per i giovani imprenditori che agiscano su credito, fisco ed aggregazione sia del prodotto che delle imprese; ma dal Governo nazionale arrivano solo tagli all’agricoltura Proseguiremo nella nostra mobilitazione per una nuova politica agraria nazionale, così come nell’azione rivolta alla Regione Toscana per sollecitare azioni che vadano oltre i pur significativi interventi del Piano di sviluppo rurale, chiedendo un piano pluriennale per favorire il ricambio generazionale, a partire dalle proposte del progetto “Agricoltura futuro giovane”, che condividiamo e sosteniamo con forza. Con il processo di Autoriforma della Confederazione – ha infine affermato Pascucci – in Toscana verrà favorito il coinvolgimento attivo dei giovani agricoltori, una forza che conta nella nostra regione oltre 3mila associati, sia nell’Agia che nell’intero Sistema Cia”. L’assemblea si è conclusa con l’intervento di Luca Brunelli, vicepresidente di Agia, che ha sottolineato l’importanza del protagonismo dei giovani agricoltori per il futuro dell’agricoltura, richiamando gli obiettivi, le proposte e le azioni portate avanti in questi anni dall’Agia a livello nazionale ed europeo. “Bisogna far conoscere le giovani imprese, le loro attività, i loro prodotti, promovendo tramite l’Agia e la Cia tutte quelle iniziative ed attività che possono valorizzarle ulteriormente anche nei mercati di riferimento – ha detto Brunelli – Per questo invito tutti i giovani agricoltori a portare il loro contributo di idee, e tutti i dirigenti della Cia ad ogni livello – ha concluso – ad adoperarsi per favorire la partecipazione dei giovani e per rafforzare l’Agia e le sue attività in ogni realtà territoriale, regionale e nazionale. L’esperienza di questi anni dimostra che l’agricoltura può farcela , con i giovani, a costruire una nuova prospettiva di sviluppo”.
Firenze