terremoto_4.jpgIl 18,1% del patrimonio artistico italiano è a rischio frane: monumenti, beni architettonici e siti archeologici potenzialmente esposti sono 34.651; di questi oltre 10mila si trovano in aree a pericolosità elevata e molto elevata. Questo quanto emerge dal nuovo rapporto ‘Dissesto idrogeologico in Italia’ dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Per quanto riguarda il rischio alluvioni sono circa 29mila i monumenti che in uno scenario di pericolosità media; mentre superano i 40.000 i beni culturali a rischio per eventi estremi. Le regioni con il numero più alto di beni a rischio (in uno scenario medio) sono Emilia-Romagna, Veneto, Liguria e Toscana.

Una mappatura nazionale Tra i comuni con il numero più alto di beni a rischio in uno scenario medio ci sono città d’arte come Venezia, Ferrara, Firenze, Ravenna e Pisa; cui si aggiunge Roma considerando uno “scenario con scarsa probabilità di accadimento”. Sono oltre 7 milioni le persone che vivono in aree a rischio frane (più di un milione in zone a pericolosità elevata e molto elevata) e alluvioni (quasi 6 milioni con pericolosità idraulica media), pari al 12% del totale della popolazione. Sono a rischio l’88,3% dei comuni italiani, in tutto 7145: 1640 per frane, 1607 per pericolosità idraulica, e 3898 entrambe sia per frane che alluvioni. Questa la fotografia scattata dall’Ispra.

L’analisi dei rischi Le regioni con i valori più alti di popolazione a rischio frana sono Campania, Toscana, Liguria ed Emilia-Romagna; mentre per il rischio alluvione sono Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria. Sette le regioni con il 100% dei comuni a rischio idrogeologico: Valle D’Aosta, Liguria, Emilia – Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata. In Calabria, provincia di Trento, Abruzzo, Piemonte, Sicilia, Campania e Puglia si arriva a oltre il 90% dei comuni a rischio. Sono invece 51 le province con il 100% dei comuni a rischio per frane e inondazioni. La pericolosità da frana e quella idraulica (media) riguardano il 15,8% del territorio nazionale, per una superficie complessiva di 47.747 km2. Quasi 80.000 imprese (1,7%) si trovano in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (pari a oltre 200 mila addetti a rischio): Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte sono le regioni con il numero più alto di imprese a rischio. Esposte al pericolo di inondazione (nello scenario medio) ci sono 576.535 unità, per un totale di oltre 2 milioni di addetti; Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Liguria e Lombardia sono in testa per numero di imprese vulnerabili. Dati e informazioni del report sono disponibili on-line anche sulla mappa della task force di Palazzo Chigi sul dissesto idrogeologico ‘Italia Sicura’ (mappa.italiasicura.gov.it). Per la piattaforma del governo dedicata al dissesto del suolo c’è anche una nuova veste grafica, con una mappa che unisce frane, alluvioni, emergenze, progetti, interventi per la riqualificazione dell’edilizia scolastica. E anche una ‘finestra’ ad hoc dedicata ai cantieri per le opere di prevenzione.