In dirittura di arrivo all’Università di Firenze una Carta di diritti e dei doveri degli studenti, a cui farà seguito un regolamento per la realizzazione delle iniziative studentesche. Lo annuncia il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, in merito all’incontro ‘Case chiuse: l’Italia verso l’Europa’ proposto dal gruppo studentesco di Azione Universitaria al polo universitario delle Scienze sociali, iniziativa alla quale avrebbe dovuto partecipare come ospite Rocco Siffredi e che non ha ricevuto l’autorizzazione che, di prassi, deve essere espressa dai presidenti delle relative scuole. «Stiamo finendo di elaborare la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti, concordata con i loro rappresentanti – ha affermato il rettore –, e, insieme, un Regolamento che fornisca un quadro di regole condivise per la realizzazione delle iniziative studentesche, in modo specifico quelle non finanziate dall’Ateneo nell’ambito del bando annuale. Questi due strumenti serviranno come codice di comportamento rispetto a ciò che è possibile fare in Università e offriranno in modo chiaro e preciso i criteri per ospitare iniziative nelle sedi universitarie, in modo che in Ateneo la libertà di espressione si eserciti in un contesto di responsabilità. Per questi motivi chiedo agli studenti di ripresentare proposte di incontri quando il quadro di riferimento sia definito».
Il convegno con Siffredi si farà lo stesso «Il convegno con Rocco Siffredi lo faremo comunque, che sia dentro o fuori i locali dell’Università: Il Rettore potrà anche cambiare il regolamento, ma non può modificare la Costituzione che sancisce la libertà di espressione». Così Angela Sorice, presidente di Azione Universitaria Firenze e Chiara La Porta, dirigente nazionale AU, rispondono alle parole del rettore. «Non ci facciamo dettare i tempi dall’Ateneo – aggiungono – non è pensabile attendere che il rettorato emani un regolamento per l’attribuzione delle aule e che nel frattempo non si possano fare iniziative in Ateneo. Ci sentiamo lusingati dal fatto che ancora una volta ad Azione Universitaria siano riservati trattamenti speciali addirittura tali da accelerare l’iter per questo fantomatico regolamento – proseguono le due responsabili di Azione Universitaria – non possiamo accettare che dal rettorato venga una forte limitazione alla libertà di espressione, soprattutto nei confronti dell’unica lista di destra eletta dagli studenti su una materia che risulta d’interesse per tutti i corsi di laurea».