valentini_chiantiniFalsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. E’ quanto contestato nella richiesta di rinvio a giudizio al sindaco di Siena ed ex sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini e all’ex assessore all’urbanistica di Monteriggioni Adriano Chiantini. Secondo l’accusa i due sarebbero “determinatori e ideatori del proposito criminoso” che vede al centro dell’inchiesta 3 atti pubblici per la realizzazione di alcuni appartamenti in località San Martino (Monteriggioni). Nel dettaglio i 3 documenti, una rettifica e voltura del permesso a costruire e 2 diverse attestazioni di conformità in sanatoria, sarebbero stati falsificati nello stesso giorno.

Ex dipendenti comunali coinvolti L’accusa contesta una retrodatazione: i 3 documenti sarebbero stati redatti il 7 dicembre 2010 ma riportando la data, rispettivamente del 25 marzo 2009, il 13 settembre 2010 e il 6 ottobre 2010. La condotta ‘criminosa’ sarebbe stata realizzata in concorso con altre 4 persone, il costruttore degli appartamenti quale concorrente esterno e 3 ex dipendenti del Comune di Monteriggioni in qualità di materiali esecutori: l’ex responsabile del servizio urbanistica e i due ex addetti dell’ufficio tecnico.

Due distributori e un hotel Anche loro sono stati raggiunti dalla richiesta di rinvio a giudizio che è stata notificata ad un totale di 18 persone e non riguarda solo gli appartamenti dell’area TU 14 a San Martino ma anche due distributori di benzina, solo uno realizzato, ed un hotel mai ultimato con contestazioni a vario titolo che vanno dall’omessa denuncia all’abuso d’ufficio passando per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale e opera eseguita in assenza o in difformità di autorizzazione su beni paesaggistici.

Persone offese Nella richiesta di rinvio a giudizio risultano persone offese il Comune di Monteriggioni nella persona del sindaco pro tempore, la Soprintendenza dei Beni Culturali nella persona del soprintendente pro tempore oltre ad un privato cittadino.

I documenti retrodatati L’atto di voltura del permesso a costruire del gennaio 2009 originariamente concesso ad una società di costruzioni, secondo l’accusa sarebbe stato rettificato il 7 dicembre 2010 con data 25 marzo 2009 disponendo, in conseguenza dell’atto di fusione per incorporazione della suddetta società in un’altra società di costruzioni, una nuova voltura di permesso a costruire con il medesimo numero di atto pubblico. Le attestazioni di conformità in sanatoria sarebbero state falsificate nella data (entrambe redatte il 7 dicembre 2010 ma riportando la data del 13 settembre 2010 e 6 ottobre 2010) e la seconda determinando gli oneri di urbanizzazione per il costruttore.