Hacker in azione nell’aretino attraverso Cryptolocker. Un’azienda orafa avrebbe pagato 3.600 euro ma il computer sequestrato dagli hacker è rimasto bloccato. E’ solo uno dei dieci casi al giorno, secondo la Polizia Postale di Arezzo. L’azienda citata ha pagato il riscatto richiesto di 10 bitcoin (moneta virtuale dal valore piuttosto fluttuante, al cambio odierno sta sui 360 euro), cioè circa 3.600 euro. Ma non ha ricevuto in cambio la chiave per sbloccare il pc “sequestrato”. «Cryptolocker è un ransomware (dall’inglese ‘ransom’ ‘riscatto’) che cripta i file di un computer. Il meccanismo si attiva alla ricezione di una mail fraudolenta, apparentemente innocua – spiega la Polizia Postale -. Recentemente sono state bersagliate importanti aziende, studi di avvocati e pure enti pubblici nella provincia. Le vittime, non riuscendo più ad accedere ai propri file, si rivolgono a un informatico per risolvere il problema. Non sempre ce la fanno e allora, magari, cedono al ricatto. La raccomandazione è quella di non aprire mail e nel caso segnalare subito alla Polizia Postale».
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