sarriUn girone fa Maurizio Sarri si presentò allo stadio ‘Carlo Castellani’ come un dead man walking. Il tecnico nativo di Figline Valdarno, ma cresciuto all’ombra del Vesuvio, era per gran parte della critica, della stampa ed anche della tifoseria napoletana, il capro espiatorio dell’inizio stentato del massimo torneo italiano di Marek Hamsik e compagni, reduci da un due a due casalingo in rimonta, e da una campagna acquisti faraonica, non trasformata in molti punti nelle prime due giornate. Oggi l’ex tecnico dell’Empoli è l’idolo autentico della tifoseria azzurra campana, il vate del calcio pane e salame per larga fetta della stampa, ed il personaggio del momento per gli addetti ai lavori che seguono le gesta del fu club di Diego Armando Maradona. Proprio le parole di quest’ultimo avverse a Sarri, dopo Empoli-Napoli due a due dell’andata, sembravano la pietra tombale al futuro in panchina dell’uomo che ama vestire con la tuta e fa della scaramanzia quasi un dogma scientifico. Domenica prossima ‘Big Mac’ e soci si presenteranno al San Paolo incrociando gli occhi con il proprio maestro, consapevoli che c’è una venerazione nei suoi confronti similare solo a quella forse di San Gennaro, in un mondo del pallone italico che dimentica, capovolge e sovverte tutto troppo in fretta.

L’Empoli fa visita a Sarri Saranno gli allievi di Sarri per tre stagioni a provare a fermare la corsa del suo Napoli, reduce da sei successi consecutivi, primo in classifica, e senza al momento ragioni per essere lanciato verso la conquista del proprio terzo scudetto della storia della società oggi guidata da Aurelio De Laurentis. «Il pareggio contro il Milan di sabato scorso ci carica tanto, ci dà tanta fiducia – ha raccontato Vincent Laurini, uno dei discepoli del Sarri pensiero – Faremo la solita partita che facciamo sempre, sperando di portare a casa un risultato positivo. Ritroverò il mister, Valdifiori ed Hysaj ma ormai so che accade spesso ciò perché l’Empoli dà sempre via i suoi giocatori migliori, perché è la mentalità del club ma l’ossatura è rimasta rispetto all’anno scorso, gli altri giocatori che sono arrivati si sono integrati alla grande  e stiamo giocando sulla stessa lunghezza dell’anno scorso, palla a terra e fare bene. Noi volevamo dimostrare non a chi c’era qui in passato ma a tutta Italia che siamo una grande squadra, che giochiamo bene, con tanti giovani, e questo ci sta dando tanta soddisfazione».

Il dopo Sarri-Mancini Laurini è anche tornato sulle accuse di omofobia rivolte da larga parte della critici nei confronti di Maurizio Sarri dopo gli insulti rivolti da quest’ultimo a Roberto Mancini nel corso dell’ultimo Napoli-Inter di coppa Italia. «Guardo poco a certe cose perché quello che è successo magari è un attimo e non si può sapere bene quello che è successo – ha aggiunto l’esterno francese – Nel calcio succedono tante cose del genere e magari non vengono mai fuori. Questa è venuta fuori, è stato brutto ma ripeto che non mi piace parlarne proprio perché sono cose brutte». Passano le domeniche e l’Empoli continua a rimanere in alto in classifica. Marco Giampaolo crede che la sua squadra possa lottare fino alla fine per un piazzamento europeo che sarebbe di fatto un sogno che diventa realtà? «Sono convinto che questa squadra ha valori ed ai ragazzi lo dico da 3-4 mesi, adesso bisogna capire qual è l’ambito in cui si può migliorare ancora.-ha spiegato il tecnico dell’Empoli – Capire qual è la strada da percorrere per dare ancora di più valore aggiunto a questa formazione. Il calciomercato? Mi pare che sia in gestione la situazione, spero che non vada via nessuno perché questo club le cessioni le programma».