giovani_agricoltura«Le richieste che sono pervenute sono tantissime, ne sono state analizzate addirittura 1761, per altro qualcuna di esse multipla, di società fatte di più giovani, oltre 2000 giovani che si vogliono avvicinare all’agricoltura e allo sviluppo rurale della nostra Toscana». Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della regione Toscana, Marco Remaschi,  parlando nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi a Firenze del boom di risposte al bando emanato dalla regione con le misure del “Pacchetto Giovani’ riguardanti il settore agricoltura. «Per questo la Regione Toscana ha fatto una riflessione, in Giunta ne abbiamo parlato approfonditamente con il presidente ed abbiamo valutato di ampliare quella che era la dotazione finanziaria di quaranta milioni di euro originariamente, facendola diventare fino a 100 milioni di euro. Daremo risposta alle prime 686 domande che attiveranno investimenti sul territorio molto importanti che riguardano la multifunzionalità della nostra agricoltura, riguardano uno sviluppo sostenibile che tiene conto dell’ambiente, riguardano tanti percorsi e processi innovativi che sono molto importanti» ha aggiunto l’assessore Remaschi.

Effetto ricambio generazionale «Riguardano anche un aspetto a cui noi teniamo molto – ha aggiunto l’assessore – , l’aspetto che riguarda il ricambio generazionale. Spesso molte di queste domande andranno anche ad insediarsi nelle aziende che erano principalmente dei nonni e quindi a ridare una nuova vitalità. Questo scatenerà anche un  aspetto occupazionale importante, sono stimati intorno ai 2500 dipendenti ed un Pil che sarà anche questo in linea con quelle che sono le nostre aspettative. Noi dovremmo curare che questo percorso vada avanti, incentivare ancora di piu’ i giovani a credere nella Toscana, nelle bellezze naturalistiche e nella nostra agricoltura di qualità. Questo è quello che stiamo facendo, questa prima risposta è sicuramente molto interessante». Ma se l’è data una risposta del perché tanti giovani in questo periodo decidono di scegliere come proprio percorso lavorativo il mondo agricolo? «Non c’è una sola analisi per trovare una risposta a tale quesito –ha proseguito Remaschi – Sicuramente oggi l’agricoltura non è vista più come una volta, non c’è più il contadino classico. Oggi c’è l’imprenditore agricolo, c’è l’impresa multifunzionale che riesce a dare oltre ai prodotti agricoli, anche recettività turistica. Oggi l’agricoltura ha una visione diversa. Sicuramente aiutano molto a fare queste scelte le risorse comunitarie che sono molto ingenti ma poi secondo me anche uno stile di vita, un riavvicinarsi a quello che è un po’ il fascino della Toscana e le opportunità che il nostro territorio offrono. Io credo che questi sono un insieme di aspetti che i giovani della Toscana hanno valutato positivamente».

Verso il polo agro-alimentare nel sud della Toscana Ci sono progetti specifici nel territorio toscano che state seguendo con particolare attenzione come giunta regionale? «Noi stiamo valutando molti progetti che riguardano il piano di sviluppo rurale.-ha concluso l’assessore Remaschi- Un’altra iniziativa che porteremo avanti è lo sviluppo del polo agro-alimentare nel sud della Toscana. Il presidente Rossi ne ha parlato con il ministro Martina a Follonica di cio’, era un’idea della giunta, anche questo prende campo e va avanti. Stiamo poi approntando una serie di bandi molto importanti che riguardano gli investimenti, la trasformazione, l’innovazione, i gruppi di azione locale, e poi non vorrei che ci dimenticassimo dei Piani integrati di filiera. Noi vogliamo aggregare chi fa produzione di materia prima, chi fa trasformazione, chi fa promozione e chi fa anche commercializzazione dei nostri prodotti. Riunire la filiera, fare rete fra i produttori toscani vuol dire creare valore aggiunto».