mpsNon si arresta quello che qualche analista definisce ormai lo ‘sciame sismico’ sul titolo di Banca Monte dei Paschi che anche oggi ha chiuso, dopo numerose sospensioni per eccesso di ribasso, a 0,6555 euro (-14,37%), costringendo la Consob a bloccare, fino alla seduta di giovedì 21 gennaio, la vendita allo scoperto dei titoli di Rocca Salimbeni. La debolezza di Siena è confermata dai numeri. La banca capitalizza 1,9 miliardi (solo nel giugno scorso c’era stato un aumento di capitale da 3 miliardi, tutto ormai bruciato), mentre 1,23 euro era stata la quotazione nell’ultima seduta del 2015: oggi quasi il 50% in meno, oltre il 28% in due giorni. A poco serve pensare, fanno notare fonti vicine alla banca, che è tutto il comparto bancario a soffrire e ancor di piu’ gli istituti nuovamente messi sotto stretta osservazione dalla Bce. La verità che e’ i motivi del crollo non sono chiari a nessuno. Pochi risultati hanno prodotto anche le parole che l’ad Fabrizio Viola aveva affidato a una nota, confermando sì l’attività di assessment sugli NPL da parte della Bce (che peraltro oggi l’ha definita come attività ‘ordinaria’) ma anche che i risultati dell’istituto non sono negativi.

L’intervento della Fondazione Mps Tornato alla carica sulla stessa linea il presidente della Fondazione Mps, Marcello Clarich: L’andamento del titolo di Banca Mps di questi giorni, spiega, «non trova giustificazione oggettiva nei dati aziendali secondo i quali l’Istituto è stabile sotto l’aspetto economico e finanziario a seguito della piena attuazione del piano industriale, che ha già dato risultati positivi nei primi nove mesi del 2015». Di certo l’Ente (come gli altri soci, Mef compreso) sta perdendo sul terreno gran parte del proprio patrimonio. Oggi la sua quota (1,5%) vale poco più di 30 mln, mentre il 4% di azioni in mano al Tesoro dai 240 mln di luglio sono scese a circa 90 mln.

Il brutto momento di Mps Qualche analista parla di speculazioni sul titolo Mps, di un attacco dovuto ai ritardi sulla bad bank e altri tirano in ballo gli ultimi contrasti del Governo Renzi con l’Ue. Lo stesso presidente di Consob, Giuseppe Vegas, oggi ha detto che «più o meno, dalle analisi che abbiamo fatto, ci sono state vendite sia dall’estero che in Italia» e «molte anche da gente che tratta online». «Ci sono anche grandi compagnie di investitori e banche» ha aggiunto. Una situazione resa più difficile dal fatto che negli ultimi 7 mesi a Rocca Salimbeni nessuno si sia presentato per fare quell’aggregazione che la Bce ha più che auspicato. A pesare, su questo fronte, sarebbero le sofferenze che Mps ha in cassa, e la consapevolezza di eventuali investitori che comunque, subito dopo, potrebbe essere necessaria un’altra ricapitalizzazione. Il mercato sembra convinto che da tempo Btg Pactual, fino a pochi mesi fa nel patto parasociale con Fondazione e Fintech, abbia ceduto gran parte delle proprie azioni. Da Consob non sono arrivate conferme, né comunicazioni ci sono state per acquisti superiori al 2%. Anche per questo ‘preoccupate’ fonti senesi fanno notare che a questi prezzi la banca è un boccone appetibile per molti investitori.