Spunta un terzo filone di inchiesta della Procura di Arezzo su Banca Etruria, ma non è, per ora, basata sulle recenti vicende dell’istituto e degli ex obbligazionisti della banca. Si tratta di un’indagine sul conflitto di interessi che ha avuto origine dalla relazione della Banca d’Italia circa il commissariamento di Banca Etruria nel febbraio 2015. Questa parte di inchiesta si affianca agli altri due filoni. Il primo sull’ostacolo alla vigilanza, che risale al marzo 2014 e trae origine dalla relazione degli ispettori della Banca d’Italia del 2013 e il terzo sulle false fatturazioni datato primavera 2014. Per quanto riguarda le vicende di queste settimane, attualmente non sono arrivati sul tavolo del Procuratore Roberto Rossi esposti da parte di ex obbligazionisti, tranne uno di Adusbef che probabilmente sarà inviato a Roma per competenza.
Nessun iscritto nel registro degli indagati L’inchiesta sul conflitto di interessi è ancora agli inizi e non ha alcun nome iscritto nel registro degli indagati. Secondo fonti vicine alla Procura di Arezzo, l’inchiesta ipotizza il conflitto di interesse a carico di alcuni ex membri del cda dell’istituto bancario aretino che avrebbero ricevuto fondi per 185 milioni formalmente deliberati di cui ne sarebbero stati erogati realmente 140 a vantaggio di 18 ex amministratori, 15 consiglieri e 5 sindaci revisori. Sta invece arrivando alla conclusione il filone che ipotizza il reato di ostacolo alla vigilanza e, il Procuratore Rossi, che coordina tutti e tre i filoni di indagine, dovrebbe chiuderla nei prossimi giorni chiedendo il rinvio a giudizio per Giuseppe Fornasari ex presidente, Luca Bronchi ex direttore generale e David Canestri, dirigente centrale. Chiuso invece il terzo filone sulle false fatturazioni che vede indagati ancora Fornasari, Bronchi e l’ultimo presidente prima del commissariamento Lorenzo Rosi, attualmente però sono stati notificati solo gli avvisi di chiusura ma non ci sono richieste di rinvio a giudizio. Le indagini sono portate avanti tutte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Arezzo.
Federconsumatori domani in Procura «a tutela degli obbligazionisti» Federconsumatori sarà domani in Procura ad Arezzo per presentare un esposto «in relazione alle attività dei recenti Consigli d’amministrazione, management e Collegi sindacali di Banca Etruria» a tutela degli obbligazionisti.Nella cittadina toscana si presenterà il presidente provinciale di Arezzo Pietro Paolo Ferrari. «Nelle stesse ore i vertici nazionali di Federconsumatori presenteranno a Roma e Milano esposti alla Procura per chiedere chiarezza sulle azioni o sulle mancate azioni di Banca Italia e Consob nella vicenda Banca Etruria».