Tito_BarbiniSpero proprio che il Parlamento possa correggere quello sciagurato decreto che ha distrutto in una notte il futuro e la speranza di migliaia di risparmiatori. I nostri parlamentari devono assumere un impegno preciso e uscire una volta per tutte dai facili entusiasmi con cui giudicano ogni azione del Governo Renzi. Una Banca dove le logge massoniche (compresa la p2) hanno contato molto in tutti questi anni e che, per responsabilità di un gruppo dirigente incapace e infedele alla sua missione, ha rovinato migliaia di azionisti e possessori di obbligazioni, sparsi in tutta l’Italia centrale. Avevo cercato alcuni anni fa di denunciare pubblicamente la deriva in cui la Banca Etruria stava andando. Ogni settimana pubblicavo sul quotidiano Corriere di Arezzo una specie di editoriale sulle vicende aretine e ricordo che dedicai almeno tre articoli alla vicenda della improvvisa destituzione del vecchio presidente Faralli. Nessun Partito o esponente politico raccolse allora (eravamo nel 2010) il mio allarme, anzi, mi fu chiesto di smettere con quegli articoli che mettevano in cattiva luce un istituto benemerito della città.

banca etruriaEcco l’ultimo dei tre pezzi. L’ho ritrovato nell’archivio del giornale:

“…Provo a dirlo con maggiore chiarezza: la congiura di un gruppo di consiglieri di amministrazione con conciliaboli segreti e agguati mentre pubblicamente ne avevano rinnovato la piena fiducia. Una condotta cosi scorretta la dice lunga sul grado d’inquinamento della vita associativa di certe istituzioni e dal disdegno in cui tengono le forme democratiche. Questo era il motivo per cui i rappresentanti politici amministrativi della città dovevano dire qualcosa. Avevamo bisogno di un richiamo all’etica e alla responsabilità. Questo è il punto che, ripeto ancora, va al di là della vicenda della rimozione del vecchio presidente della banca che, certo doveva da tempo lasciare il comando, ma doveva farlo in una occasione pubblica e trasparente che valutasse bilanci e prospettive di questo istituto. Il messaggio che è arrivato alla città, all’opinione pubblica è di una semplicità disarmante. E’ che la democrazia è una perdita di tempo, che rappresentanza e partecipazione, dei cittadini come dei soci di una banca, sono parole vuote, che il potere e anzi il comando dev’essere concentrato e interamente delegato. Ed è che questa concezione del potere accumuna oggi, salvo sfumature per specialisti, la banca Etruria con tante altre istituzioni economiche e non, a cominciare dal Governo del paese. Se c’è nella città ( e c’è stato ) chi si sente ferito dal mio articolo più che da simili comportamenti, mi dispiace per lui. Con la vicenda della Banca è stato fatto un patto d’acciaio, o di latta che sia, per sostituire il vecchio gruppo di potere con uno nuovo. E’ stato fatto nel modo peggiore e nessuno ha detto nulla. Allora una domanda è lecita, ma non dovrei porla io. Posso solo suggerirla ad altri ed è questa: possiamo aspettarci nel futuro anche di peggio oppure qualcuno della nuova dirigenza che guida la banca (magari il presidente) è in grado di dirci cosa è successo, perché è successo e dove va la banca ? Quale futuro, quale strategia nelle alleanze, quale politica del credito nei confronti delle aziende e del sistema produttivo? Possono farlo ora, non è mai troppo tardi” (2010)