Saranno 127 le posizioni non confermate nei prossimi due anni tra i dipendenti di Gsk Vaccines a Siena e Rosia. E’ quanto si evince da una nota stampa dell’azienda sulla nuova organizzazione secondo cui «è stato necessario identificare delle ridondanze» stimate in 127 posizioni «coinvolte tra le funzioni di Ricerca e Sviluppo a Siena e di Produzione e Qualità a Rosia». «Il Centro Ricerche e Sviluppo di Siena e il sito produttivo di Rosia sono stati riconfermati quali poli strategici nel network di Gsk» sottolinea la nota dell’azienda farmaceutica che ha acquisito il ramo vaccini da Novartis circa 9 mesi fa ed impiega nei due poli senesi attualmente oltre 2500 persone senza considerare l’indotto di altre 500 persone.
Modello sostenibile La riorganizzazione «che necessariamente richiede ruoli e competenze in linea con i bisogni di Gsk Vaccines a livello globale» è determinata dalla «necessità d’integrare le due strutture in un’unica realtà globale, secondo un modello di business sostenibile ed efficiente, evitando possibili duplicazioni dei ruoli». Tra le 127 posizioni non confermate è probabile che saranno individuati prepensionamenti, lavoratori part time e, per chi sarà disponibile, il trasferimento.
66 nuove posizioni accessibili La nuova organizzazione richiederà anche la creazione di nuove posizioni lavorative con funzioni e competenze diverse rispetto a quelle attuali e «saranno quindi aperte 66 posizioni accessibili anche a quei dipendenti le cui posizioni non sono state confermate». Quest’oggi si è tenuto un primo incontro illustrativo tra i vertici dell’azienda, i lavoratori e le Rsu.
I sindacati promettono battaglia «La notizia ha generato una forte preoccupazione nei lavoratori» ha sottolineato Marco Goracci della Filctem Cgil di Siena annunciando «probabili iniziative di protesta». «Di esuberi si tratta al di là di come siano stati definiti» ha aggiunto Goracci esprimendo «timore» anche per il reparto «di Technical Research & Development che impiega circa 180 persone» e per il quale Gsk sarebbe in trattativa per la cessione ad un’altra azienda di ricerca.