banca-etruria-commissariataAzionisti e lavoratori vittime allo stesso modo di Banca Etruria. O, per meglio dire, del decreto del Governo che ha deciso l’azzeramento dell’assemblea dei soci e, di conseguenza, delle azioni e de diritti ad esse collegati. In una nota congiunta le tre sigle sindacali First CISL, Fabi e UILCA, sindacati dei lavoratori di Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio S.p.A., esprimono «la piena solidarietà e vicinanza ai clienti che – si legge -, in una notte, per mano del Decreto legge n. 183/2015 si sono visti azzerare il valore delle obbligazioni subordinate in loro possesso».

Scelta che ha creato amarezza E se è vero che la decisione del governo Renzi ha creato una nuova banca, con un capitale sociale di 442 milioni di euro, senza toccare i circa ottocento posti di lavoro, è anche vero, dicono i sindacati, che molti tra gli stessi lavoratori della banca erano «azionisti e spesso detentori delle obbligazioni subordinate (in proprio e nel proprio nucleo familiare), che hanno collocato questo prodotto in buona fede, non potendo certo prevedere che una legge avrebbe cambiato le carte in tavola in una notte». La situazione, dunque, nell’istituto di credito commissariato ormai dallo scorso febbraio, non accenna a calmarsi e la decisione del Governo che ha azzerato il passato con la costituzione di una bad bank e la nascita di una nuova Banca Etruria ha prodotto anche molti effetti negativi e lasciato tanta amarezza.

Ghinelli
Il Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli

Sindaco, «azione del Governo tardiva e penalizzante» «Ho seguito con estrema attenzione le recenti vicissitudini di Banca Etruria – è il commento del sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli – È innegabile che la soluzione individuata sollevi, assieme ad alcune considerazioni, anche numerosi interrogativi sul futuro dell’istituto di credito aretino. A mio parere emerge un quadro tutt’altro che roseo circa la situazione della banca del territorio aretino e quindi un atteggiamento ben diverso da quello che risulta dalle dichiarazioni e dai peana dei parlamentari aretini a favore dell’azione del Governo, che a mio parere è stata tardiva e penalizzante soprattutto per gli azionisti ed i risparmiatori ai quali va la mia totale solidarietà». «Le mie considerazioni – ha continuato il Sindaco – vertono sostanzialmente sull’’oggettivo risultato di questa operazione ovvero l’’impoverimento complessivo del territorio che essa comporta. Intendo per impoverimento un’’accezione lata del termine, non solo economico-finanziario, che pure esiste e va ad impattare fortemente su quegli investitori, famiglie ed imprese, che hanno sempre riposto la loro fiducia in Banca Etruria e che adesso si vedono azzerare il valore dei loro investimenti quale prezzo di quella loro stessa fiducia, ma anche un impoverimento culturale, di un management che sarà, con ogni probabilità, destinato a migrare altrove».

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Il celebre tweet del ministro Maria Elena Boschi

Sindacati, «auspichiamo recupero in sede di conversione» First CISL, Fabi e UILCA di Banca Etruria intanto auspicano almeno che, in sede di conversione del decreto, sia data la possibilità di «un recupero, almeno parziale, del capitale investito in obbligazioni subordinate da famiglie, pensionati e piccoli risparmiatori in genere. La strada potrebbe essere quella di destinare a questo scopo le eventuali plusvalenze, in primis quelle che dovessero rivenire da un maggiore realizzo dei crediti deteriorati che saranno conferiti nella costituenda unica Bad bank, così come già avvenuto in altri casi analoghi (ad esempio per la società SGA utilizzata per il salvataggio del Banco di Napoli).

Codacons, intanto, annuncia un’azione risarcitoria a tutela dei risparmiatori volta ad ottenere il rimborso del valore di azioni e obbligazioni subordinate, chiamando in causa «i responsabili della mala-gestione dell’istituto di credito». A breve sul sito www.codacons.it la pagina per aderire.