DSC_0035Sequestrate nel senese 4mila bottiglie di olio extra vergine di oliva contraffatte, pari a 30 quintali di prodotto, commercializzate in oltre cento punti vendita di un noto marchio appartenente alla grande distribuzione organizzata, presente in Toscana ed Umbria. Il sigillo è stato apposto questa mattina dal Corpo Forestale a seguito della segnalazione di un consumatore che si era accorto che la bottiglia di olio acquistata in un supermercato di Chiusi (Siena), presentava, sotto all’etichetta originale, un’ulteriore etichetta in lingua tedesca, riferita ad una partita di olio diversa, destinata al mercato della Germania.

Occhio al prezzo Il titolare dell’azienda della provincia di Firenze che ha imbottigliato e commercializzato l’olio è stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Siena per ipotesi di reato di frode nell’esercizio del commercio e la società sottoposta ad indagine per illecito amministrativo. L’olio in questione, di origine “comunitaria”, era venduto in promozione ad un prezzo molto basso nella grande distribuzione: 5,98 euro due bottiglie da 0,75 litri. L’olio, immesso nel mercato a settembre, è risalente al 2014 e 16mila bottiglie sono state già vendute.

Analisi sul prodotto All’esito degli accertamenti di Polizia Giudiziaria nell’ambito dell’indagine condotta dal sostituto Procuratore di Siena Aldo Natalini, le 4mila bottiglie pronte per la vendita sono state sottoposte sia a sequestro probatorio che a sequestro preventivo, disposto dal GIP di Siena, onde impedirne la commercializzazione. E’ stata, inoltre, effettuata un’attività tecnica di campionamento, finalizzata a verificare le caratteristiche merceologiche dell’olio e sono in corso le analisi chimico-fisiche sul prodotto.

Società di distribuzione estranea La società responsabile della distribuzione, estranea alla vicenda, ha provveduto all’immediato ritiro dal mercato del prodotto, mettendosi a disposizione del corpo forestale dello Stato per le verifiche del caso. L’azienda produttrice e imbottigliatrice fiorentina sottoposta ad indagine non rientra nell’indagine aperta dal Procuratore di Torino Raffaele Guariniello nei giorni scorsi sul falso extravergine messo in commercio da una decina di aziende del settore.