Mentre in provincia di Arezzo tutti i teatri nella rete di Fondazione Toscana Spettacolo stanno alzando i sipari con le nuove stagioni di prosa, il Petrarca di Arezzo si sta preparando ad una nuova stagione. Dopo dieci anni di restauri dovrebbe essere tutto pronto: il contenitore è rinnovato e tornato a lucido e l’amministrazione comunale ha lanciato un grande nome per l’inaugurazione. «Riapriremo il Petrarca con Martha Argerich – dichiara l’assessore Lucia Tanti -. Questa inaugurazione così speciale non sarà solo un grande evento culturale, ma il segno di una precisa volontà. Vogliamo fare di Arezzo la città della musica e della formazione musicale. Per questo non potevamo che aspirare ad avere la Argerich alla riapertura del nostro Teatro. Lei non è solo la più grande pianista al mondo, ma da giovane si è formata ad Arezzo con il Maestro Arturo Benedetti Michelangeli e oggi è anche lei un’insegnate che investe in formazione e crede nei giovani».
A quando l’inaugurazione?
«Il Concerto è in programma per il prossimo 17 dicembre. In quella notte magica – e forse anche la sera seguente se riusciremo a strappare una replica – la Argerich suonerà di nuovo il pianoforte di Arturo Benedetti Michelangeli, il pianoforte delle loro lezioni. Insieme a lei ci saranno due suoi allievi, punte di diamante della musica».
Cerchiamo di strappare qualche particolare della nuova stagione del teatro Petrarca al sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, che ci svela i primi particolari.
«Questa sarà una stagione ponte. Dobbiamo riaprire con contenuti di valore ma accessibili: dobbiamo riportare gli aretini a teatro. I contenuti per questo saranno credibili e godibili allo stesso tempo».
Avete in cantiere qualcosa di originale o avete già stretto accordi di partnership con enti e associazioni? Anche il Petrarca si avvarrà della gestione di Fonazione Toscana Spettacolo? Tanti contenuti sì, ma gli stessi che girano in tournée per tutta la Toscana: non si rischia l’appiattimento e l’omologazione culturale?
«Fondazione Toscana Spettacolo porta nei nostri teatri toscani degli spettacoli di altissimo valore, quindi io non parlerei di omologazione, ma di qualità. Detto questo, è tardi per pensare di realizzare una stagione ad hoc per il Petrarca e allo stesso tempo è presto perché io sia in grado di farle dei nomi di artisti da mettere in calendario. In questa corsa culturale contro il tempo, saremo costretti a prendere un po’ quello che capita, di pregio sì, ma preconfezionato. Stiamo lavorando per stringere un accordo con il Teatro Nazionale della Pergola di Firenze. Vorremmo poter ospitare due loro spettacoli e sperimentare il modello delle prove aperte. C’è anche chi si sta occupando di stringere un accordo con l’Orchestra della Toscana, sarebbe bellissimo».
Può già darci qualche data?
«Dopo l’inaugurazione a dicembre, la Stagione aprirà ufficialmente il 14 gennaio con otto spettacoli come minimo. Musica, balletto e un pizzico di aretinità».
In che senso?
«Il Petrarca sarà il teatro degli aretini spettatori, ma anche degli aretini attori, produttori, registi e musicisti. Vogliamo che la città si riappropri del suo teatro a tutto tondo».
In attesa del Tetrarca, non resta che uscire dalla città e arrivare in Valdichiana dove i teatri di Cortona, Castiglion Fiorentino e Monte San Savino tengono banco con le loro nuove stagioni.Al Signorelli di Cortona è appena passato Emilio Solfrizzi con “Sarto per Signora”, che potremo ritrovare nei teatri toscani fino al 7 gennaio; domani sera sarà la volta del Mario Spina di Castiglion Fiorentino che riapre con Amanda Sandrelli nello spettacolo “Tale madre, tale figlia”, della drammaturga fiorentina Laura Forti. La stessa Sandrelli, madrina di Officina delle Culture, ha presentato la nuova stagione del Teatro Verdi di Monte San Savino che si aprirà lunedì 30 novembre con Edoardo Leo, attore, sceneggiatore e regista romano , uscito nel 2015 con il suo terzo film, “Noi e la Giulia”. Al Teatro Vedi porterà in scena “Ti racconto una storia. Letture semiserie e tragicomiche”, una sorta di dj set letterario accompagnato dal chitarrista Jonis Bascir, vero e proprio invito all’ascolto a 360 gradi.