A quattro anni dalla pubblicazione di ‘The last of the country gentlemen’, torna in Italia il cantautore texano Josh T. Pearson. Quattro le date previste in Italia: Roma, al Monk, il 30 ottobre, il giorno successivo allo Spazio Alfieri di Firenze, il 1 novembre alla Chiesa del Crocifisso (Atelier de Réflexion) e il 2 novembre a Ravenna al Bronson.
L’ultimo gentiluomo Dopo la breve ma importante carriera dei Lift to experience (il loro unico album ‘The Texas Jerusalem crossroads’ fu aprezzatissimo dalla stampa) Josh T. Pearson ha vissuto i successivi dieci anni lontano dai riflettori. Nel 2011 il ritorno con il primo album solista (etichetta MUTE). ‘The last of the country gentlemen’, registrato nell’arco di due anni in un piccolo studio berlinese, è un disco di un’intimità estrema: la voce di Josh, la sua chitarra e l’occasionale tocco di violino e di pianoforte sono gli strumenti per raccontare il dolore profondo di un uomo che ha perso la fede in dio e nell’amore.
Josh T. Pearson Nativo del Texas, Josh T. Pearson inizia la sua carriera nel 1996 con i Lift to experience, band che durerà il tempo di un abum (‘The Texas-Jerusalem Crossroads’, uscito nel 2001), negli anni successivi diventato oggetto di culto per gli appassionati. Il lavoro si muove sulle direttive rock-noise ed è pieno di rimandi e citazioni bibliche. L’esibizione dei Lift To Experience al prestigioso festival South By Southwest di Austin impressiona Robin Guthrie della Bella Union, che mette immediatamente sotto contratto la band. Pearson scopre successo e notorietà, ma non è pronto ad affrontarli: troppo puro e integralista per accettare le leggi del mercato discografico. Così decide di far perdere le sue tracce, passa un po’ di tempo a fare l’inserviente in una piccola chiesa texana e infine si trasferisce a Parigi. Ma è a Berlino, nel 2010, che finalmente rompe il silenzio e registra il suo primo disco solista, ‘The last of the country gentlemen’, un grande successo che lo rilancia sulla scena internazionale.