È terminato il restauro del Battistero di Firenze, dopo un anno e nove mesi dall’inizio dei lavori e settanta anni dall’ultimo intervento. Il restauro ha interessato il rivestimento marmoreo delle otto facciate esterne, delle falde di copertura e della lanterna del Battistero. Si è trattato di un intervento conservativo teso a eliminare gli strati d’incrostazioni e i depositi di sostanze inquinanti, oltre a consolidare e ridefinire gli elementi marmorei che nel tempo si sono degradati. Nelle ultime ore il restauro è stato presentato alla presenza del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, Alessandra Marino, soprintendente alle Belle Arti per le province di Firenze, Pistoia e Prato, del sindaco Dario Nardella, Franco Lucchesi, presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Francesco Gurrieri, vicepresidente della stessa istituzione, e Fabio Falciani, presidente del Consorzio San Zanobi. Diretto dall’Opera di Santa Maria del Fiore in accordo con la Soprintendenza, per il restauro del Battistero sono stati necessari circa 2 milioni di euro, finanziati dall’Opera stessa, e in parte, da risorse raccolte grazie alle campagna di crowdfunding a cui hanno risposto migliaia di cittadini per iniziativa di Unicoop Firenze, Maison Pucci e singoli donatori.
Il restauro del battistero di Firenze Il restauro è stato eseguito dai restauratori del Consorzio San Zanobi, di cui fanno parte un gruppo di imprese fiorentine. È la conferma che nel settore del restauro le imprese fiorentine sono tra le eccellenze italiane nel mondo. Il restauro del Battistero è stato particolarmente complesso perché le otto facciate presentavano stati di conservazione diversa, sia per le caratteristiche dei materiali che per le differenti esposizioni agli agenti atmosferici. A supporto dell’intervento sono stati effettuati rilievi laser, studi iconografici e storici e campagne diagnostiche eseguite dall’Università degli Studi di Firenze e dall’Icvbc del Cnr. Anche il restauro della lanterna è stato molto impegnativo, si è dovuti intervenire anche con lavori di consolidamento della struttura e con la rimozione dell’alterazione della doratura della palla e della croce. Il restauro del Battistero è una delle tappe del programma di interventi messi in campo dall’Opera di Santa Maria del Fiore in vista del V Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa Italiana che si terrà a Firenze dal 9 al 13 novembre e che vedrà la visita di Papa Francesco. Fra questi interventi l’apertura del nuovo Museo dell’Opera del Duomo, che si inaugurerà al pubblico giovedì 29 ottobre.
Cardinal Betori: «Il Duomo è la bellezza di Firenze» «Sono molto grato all’Opera del Duomo e alle maestranze che hanno operato per il restauro e a tutti coloro che hanno collaborato, in modo particolare al popolo che si è prestato anche con piccole offerte così a contribuire a una spesa che è stata ingente ma che meritava di essere affrontata per poter rappresentare la bellezza della nostra città – ha dichiarato il cardinale di Firenze Giuseppe Betori – alla realtà delle chiese di Italia che vengono a Firenze per poter essere ospitate per un momento di riflessione sul tema dell’umano. E qui davvero il nostro Battistero rappresenta tutta la creatività dell’uomo che si mette al servizio della lode di Dio ma anche dell’accoglienza del pontefice». Ai giornalisti che gli chiedevano cosa avesse pensato quando ha visto, dalle finestre dell’arcivescovado, per la prima volta, il Battistero libero dai ponteggi, il cardinale Giuseppe Betori ha risposto: «Ho pensato che noi possiamo fare ancora molto per la nostra città, che questa città ha bellezze che vanno continuamente riproposte nel loro significato e questo Battistero, lo sappiamo, è forse l’elemento identitario di Firenze più caro alla nostra storia e anche al nostro presente. Noi abbiamo bisogno di riappropriarci della nostra identità fiorentina e questo opera che è stata compiuta ci permette di tornare alle nostre radici ma anche ripeto a una storia che continuamente ha bisogno di curarsi per non perdersi».