Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in una foto di archivio .Il ministro Lorenzin dovrebbe essere confermata alla Sanià.ANSA/CLAUDIO PERI

Un uomo di 30 anni è stato portato ieri al pronto soccorso dell’ospedale di Figline Valdarno peruna meningite di tipo virale e non batterico. Lo ha reso noto l’Azienda Sanitaria di Firenze. «Hanno definitivamente escluso che possa trattarsi di un meningococco del ceppo C – si spiega nella nota – quello che ha colpito un uomo di 30 anni portato ieri al pronto soccorso dell’ospedale di Figline Valdarno e poi, da lì, alla terapia intensiva dell’ospedale dell’Annunziata dove è ancora ricoverato». Si tratterebbe dunque di una meningite di tipo virale e non batterico, ovvero sia di un tipo che non necessita della profilassi antibiotica che viene raccomandata dagli uffici di igiene pubblica a tutti coloro che sono entrati in contatto con un paziente portatore di un meningococco dei vari ceppi per contrastare i quali viene raccomandata la vaccinazione tetravalente. Nessun allarme, dunque, per una possibilità di contagio e più in generale di sicurezza per quanti si sono trovati nei medesimi luoghi frequentati dal paziente. Mentre proseguono al reparto di terapia intensiva di Ponte a Niccheri le cure per ristabilizzare il paziente, vengono eseguiti anche gli ulteriori accertamenti necessari ad individuare la causa dell’infezione.

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in una foto di archivio .Il ministro Lorenzin dovrebbe essere confermata alla Sanià.ANSA/CLAUDIO PERI

 Meningite in Toscana, ne parla il Ministro Nel frattempo ieri si è svolto il question time alla Camera con al centro i casi in Toscana di meningite. «Il Ministero della Salute accenda un faro sull’emergenza meningite in Toscana e avvii una campagna specifica di sensibilizzazione a favore della vaccinazione per contrastare l’allarmante diffusione di una patologia che purtroppo ha dimostrato di poter essere letale». A chiederlo alla Camera il deputato di Ala Massimo Parisi, primo firmatario di un’interrogazione nella quale si chiede anche se il ministero, anche grazie all’attività dell’Istituto Superiore di Sanità, si sia attivato per individuare la presenza sul territorio toscano di batteri appartenenti a cloni diversi dal solito. «Essendo attualmente in discussione, è ancor più opportuno che il Ministero rilevi l’eccezionalità del caso toscano, con 35 casi di meningite registrati dall’inizio dell’anno ad oggi contro i 12 del 2013 e i 16 del 2014. Se l’incidenza media a livello nazionale è di 0,27 casi ogni 100mila abitanti la Toscana regista oggi un dato di 10 casi ogni milione di abitanti -ha aggiunto l’ex consigliere regionale toscano -. Numeri che devono far riflettere. E di fronte alla precisazione del ministro circa la concentrazione dei casi in un area circoscritta – quella dell’empolese-valdelsa – vale la pena far notare che quel circondario, che conta circa 240mila abitanti, è a cavallo tra la province di Firenze e Pisa, che da sole sommano quasi la metà della popolazione toscana. Ma il problema concreto è dato dalla modesta diffusione della vaccinazione in Toscana, ed è per questo che chiedo che sia aperto all’interno della Conferenza Stato-Regioni un focus specifico su questo caso», ha concluso Parisi. Sulla base dei dati disponibili, ad oggi dal territorio toscano sono pervenute all’Istituto superiore di sanità 28 segnalazioni di malattia invasiva da meningococco di tipo C con età media di 31 anni, «quindi non nella fascia dei bambini». L’aumento di frequenza di tale malattia e’ stato rilevato solo nell’area circoscritta del territorio della Toscana, «nelle altre regioni non risulta alcun aumento della casistica e allo stato i casi non sembrano peraltro correlati tra di loro». Cosi il  ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo a Massimo Parisi parlando delle iniziative per contrastare la diffusione della meningitein Toscana, anche attraverso campagne di sensibilizzazione volte a incrementare la somministrazione di vaccini. «Sto seguendo con particolare attenzione – ha detto il ministro – l’evolversi dei casi di meningite batterica verificatisi in Toscana e ricevo dall’Iss periodici aggiornamenti sui risultati di laboratorio relativi alla tipizzazione dei ceppi batterici che hanno dato origine ai casi».