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FIRENZE – In Toscana i sindacati Cgil, Cisl e Uil, con le sigle Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini della Toscana stimano in 80.000 mila le famiglie in emergenza abitativa di cui il 30% rischia di essere sfratta con esecuzione coatta della forza pubblica entro la fine del 2021.

L’appello a istituzioni e forze politiche

I sindacati in un appello chiedono «a tutte le forze politiche e istituzionali di intervenire per consentire ‘il passaggio da casa a casa’ delle famiglie in difficoltà economica». In particolare l’auspicio «è che su tutto il territorio toscano siano rimesse nel circolo virtuoso delle assegnazioni, le oltre 3.500 case popolari sfitte e che si costituiscano i tavoli territoriali per l’emergenza abitativa (come previsto dalla legge 2/2019), necessari per coordinare tutti i soggetti che a livello locale si ritroveranno prossimamente coinvolti nella gestione dell’emergenza casa (uffici giudiziari preposti alle esecuzioni, Comuni, enti gestori delle case popolari, organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini, enti del terzo settore)».

Necessario lavoro di tracciamento e presa in carico del disagio sociale

«E’ necessario prima di tutto – spiegano i sindacati – un faticoso lavoro di tracciamento e presa in carico del disagio sociale che si annida sotto l’enorme mole degli sfratti che si sono accumulati nel tempo, la difficile situazione creata dalla pandemia, ha fatto aumentare in Toscana, il numero di famiglie in difficoltà economica: il 70% delle persone sono lavoratori in difficoltà, colpiti dalla emergenza sociale, senza possibilità di risoluzione dal punto di vista abitativo».