“Il ruolo delle donne nella società, le pari opportunità, la dignità e la sicurezza delle donne: l’8 Marzo, Giornata della Donna, ruota attorno a tutto ciò, e per questo e’ una data speciale”. E’ quanto afferma Sergio Chiamparino, presidente dell’associazione dei Comuni Italiani (ANCI).
Giornata di riflessione – “Una ricorrenza (anche se il termine appare quasi improprio) – prosegue – che rimanda all’8 marzo 1908 quando a Chicago un incendio divampò in una fabbrica tessile occupata da 129 operaie in sciopero, molte delle quali italiane, che morirono tutte in quel rogo. Piu’ che una festa, quindi, una giornata di riflessione e, se possibile, di iniziative concrete per dare corpo ad una democrazia che troppo spesso dimentica ‘l’altra meta’ del cielo”.
Poche elette – “Anche se e’ in aumento il numero delle donne impegnate nelle amministrazioni locali – dice Chiamparino citando alcuni dati elaborati dalla Fondazione Cittalia Anci-Ricerche sulla rappresentanza femminile – le elette infatti sono ancora poco rappresentate. Si tratta di oltre 26mila donne impegnate nei Comuni italiani, soprattutto nei Consigli comunali (18,7% del totale) o in veste di assessore (19,5%). Sono ancora poche pero’ le donne Sindaco, poco piu’ del 10% del totale ed appena il 4% del totale delle amministratrici. Ma un segnale di ottimismo arriva dalle under 35: il numero delle giovani donne impegnate in politica locale e’ in costante aumento, passando nel 2010 al 30% del totale delle donne elette rispetto al 28% del 2009. E significativo e’ anche il dato rappresentato dagli 82 Comuni che sono guidati da un tandem sindaco-vicesindaco donna.Il livello locale – sottolinea Chiamparino – resta quindi quello in cui l’impegno in politica delle donne e’ più forte: nelle Regioni, ad esempio, le donne rappresentano solo l’11,5% dei componenti totali dei Consigli regionali e il 17,6% degli assessori nelle Giunte.Rispetto agli altri paesi europei – conclude – l’Italia sconta però a livello municipale ancora un forte ritardo: in Lettonia il 33% dei Sindaci e’ donna, in Svezia il 20% mentre in Olanda rappresentano il 19,4%”.
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