«Se la forza ed il carattere di una comunità si misurano nei momenti più difficili di una storia collettiva, noi pensiamo che proprio in momenti come questi una città deve essere capace di risorgere, di ritrovare attorno ai suoi valori civici lo splendore delle sue più fulgide tradizioni politiche e sociali. Occorre ridare orgoglio ai senesi, attingere alle energie che ancora largamente si possiedono, riscoprirle, attualizzarle e porle alla base di un progetto di rilancio e di sviluppo centrato in primo luogo sulla crescita e sul lavoro, partendo dalle eccellenze imprenditoriali, all’inestimabile patrimonio artistico e culturale, dalle prestigiose Istituzioni Culturali ai valori del territorio». Così un documento de La Martinella 1884, l’associazione civica che poi spiega la propria idea di futuro per Siena in una serie di punti e proposte.
“Per il raggiungimento di tali obbiettivi occorrono politiche appropriate e capacità di attrarre ogni risorsa disponibile, definire programmi credibili ed “a misura del possibile”; noi ne abbiamo individuato alcuni punti fondamentali da proporre alla discussione, all’approfondimento ed alla definizione con i cittadini e con le altre organizzazioni civiche con le quali abbiamo già iniziato a confrontarci:
1. Siena capitale dell’agroalimentare di qualità
Siena Capofila di un territorio straordinario per le sue eccellenze agroalimentari, capace di guidare una promozione globale dei prodotti del territorio senese nel mondo: i grandi vini, i formaggi, i salumi, il tartufo, gli oli e le carni, le paste alimentari, i dolciumi, ecc. Si può pensare un marchio “Fatto in terra di Siena” con una filiera assolutamente controllata nelle varie fasi. Completamente da riscrivere, è l’episodio tristissimo dell’Enoteca.
2. Patrimonio culturale
L’ Università degli Studi con necessità di espandere gli ambiti della ricerca, consolidare ed accrescere i vari punti di eccellenza. Occorre lavorare per una sua crescita, coerente con il contesto culturale, economico ed ambientale, ampliando l’offerta formativa, ad esempio alle scienze agrarie ed ambientali, alla veterinaria ed all’ingegneria biomedica. L’Università per Stranieri, che gode di grande prestigio ed ha dimostrato grande capacità di attrazione sullo scenario internazionale e verso il mondo intero, può diventare sempre più, un riferimento per le giovani generazioni di tutto il mondo. Accademia Musicale Chigiana: inestimabile patrimonio da valorizzare con intelligente promozione in tutte le stagioni dell’anno. La presenza di una musealità diffusa su tutto il territorio comunale e su quello circostante deve porsi a “sistema” per una moderna fruibilità nei vari mesi dell’anno, con il S. Maria della Scala come potentissimo motore capofila della gestione e della promozione, seguendo uno specifico progetto che valorizzi completamente il grande contenitore concedendo spazio ad attività artigianali e commerciali proprie della nostra tradizione.
3. Ricerca applicata all’industria
(10 – 100 – 1000 Achille Sclavo)
Sulla scia dei positivi esempi di Philogen e Vismederi, l’Università deve trovare la capacità di generare attività economiche, con la creazione di imprese nate dalla collaborazione tra imprenditori e scienziati che abbiano parte attiva nell’azienda.
4. La Banca e la Fondazione
Non si può trascurare il ruolo tuttora strategico della Banca che, nonostante il suo ridimensionamento, resta il primo datore di lavoro della città e della provincia. Questa è la sua città e qui deve essere il suo futuro! La Fondazione, sottratta alle beghe dei partiti che tendono a soffocarla, deve essere iscritta d’obbligo tra le risorse del territorio.
5. Urbanistica e realtà abitativa
Favorire la permanenza ed il rientro dei senesi dentro le mura. Una città che “risparmia territorio” e promuove il recupero, ai fini abitativi, di un patrimonio edilizio esistente dai grandi contenitori del centro, alle emergenze del territorio periferico ed agricolo, in un rapporto armonico con il mondo degli Ordini Professionali, dell’imprenditoria edile e delle Autorità di Tutela. Una città che persegua senza fini egemonici, ma consapevole del proprio ruolo, un rapporto equilibrato, intelligente e rispettoso con i comuni confinanti di Monteroni d’Arbia, Asciano, Castelnuovo Berardenga, Monteriggioni e Sovicille in una visione armoniosa di sviluppo infrastrutturale (strade, scuole, servizi, ecc) economico, culturale ed amministrativo che, partendo da questo nucleo centrale si estenda poi al resto della provincia per rafforzare un legame autentico con le Crete, la Val d’Arbia, la Val d’Orcia, la Montagna Amiatina, la Val di Chiana, la Val d’Elsa, il Chianti e la Montagnola.
6. Lavori pubblici e ambiente
Dotare la città di nuove infrastrutture fondamentali, senza dimenticare la quotidianità dei marciapiedi sconnessi, dell’accessibilità per i portatori di handicap, della pubblica sicurezza, dell’illuminazione pedonale sugli attraversamenti, di un’efficace ed efficiente organizzazione dei sottoservizi (energia elettrica, gas, telefono, acqua, fognatura, illuminazione, ecc).
Investire sull’ambiente lavorando sulle valli verdi da rendere più fruibili ai cittadini (ovviamente senza snaturarne le caratteristiche) e sulle strutture attrezzate per l’infanzia.
In particolare sviluppando un sistema integrato di riqualificazione delle periferie a partire dal verde e dalle funzioni infrastrutturali capace di contribuire a dare una risposta adeguata ai molti problemi di socialità di tali zone
7. Sanità
Riqualificazione, anche con importanti ristrutturazioni funzionali (edilizia sanitaria). La Sanità senese deve rapidamente riprendere il cammino virtuoso che alcuni anni fa la collocavano in posizione preminente in differenti discipline. L’ospedale, all’interno del quale operano professionalità eminentissime, deve tornare ad essere un centro d’eccellenza e punto di riferimento per un territorio vasto che superi addirittura il territorio regionale, un grande luogo per la diagnosi e cura ma anche per la ricerca ed in particolare per quella legata alle biotecnologie.
8. Turismo
Una risorsa da gestire con sapienza, da organizzare in modo decisamente più appropriato valorizzando i beni artistici e le tradizioni della città e della sua provincia visti, insieme all’ambiente, l’agroalimentare e le altre bellezze del territorio, in un unico scenario armonioso. Le grandi mostre, certo, ma anche le piccole manifestazioni ed una proficua collaborazione con le Università possono attivare flussi crescenti di turismo culturale e congressuale, l’Accademia Chigiana ed il Siena Jazz possono ambire, se opportunamente supportati, a promuovere stagioni di studio e di attività concertistiche diffuse nei diversi mesi dell’anno con evidenti ricadute benefiche per l’economia del turismo.
Al contempo, va migliorata la qualità dell’accoglienza agendo sui servizi e sulle infrastrutture.