Ancora pochi giorni e la campagna elettorale per il Parlamento Europeo sarà conclusa. In queste settimane, con più frequenza negli ultimi giorni, i candidati, hanno cominciato a farsi vedere in giro, a visitare città e paesi, circoli e locali. A farsi fare interviste, foto e selfie. In casa democratica la sfida di domenica prossima appare agguerrita soprattutto alla luce della futura ripartizione dei posti a seconda delle correnti. La lista Pd nella circoscrizione di Centro, infatti, risponde perfettamente alle tante anime del partito e il risultato di domenica potrebbe modificare gli assetti anche nel partito toscano, che presenta quattro candidature insieme alle altre. Si va dalla renziana e attualmente parlamentare Simona Bonafé (capolista), al consigliere regionale Nicola Danti, all’ex sindaco di Firenze (prima del ciclone Renzi) Leonardo Domenici già europarlamentare, alla medievalista Ilaria Bonaccorsi, di area civatiana. A loro si aggiungono, tra gli altri l’ex telegiornalista David Sassoli, Goffredo Bettini (“ideologo” ai tempi di Walter Veltroni e oggi direttore artistico del Festival del cinema italiano in Asia, mah!) Silvia Costa e Enrico Gasbarra, non proprio nomi di primo pelo nell’agone politico.
Districarsi tra tutte le anime democratiche è dunque complicato. Per evitare battaglie più o meno sotterranee in Toscana tra le correnti prova a metterci una pezza la presidente dell’assemblea regionale del Pd, Francesca Bianchi che ricorda a tutti come i candidati toscani siano quattro e non tre, in virtù di un preciso accordo.
«Il Partito Democratico sta portando avanti questa campagna elettorale per le elezioni del Parlamento Europeo con spirito e responsabilità paragonabili a quelli che solitamente riserviamo ai confronti elettorali che sentiamo più vicini come le Amministrative – scrive -. In questi giorni stiamo assistendo a numerose iniziative e visite elettorali dei quattro eurocandidati della nostra regione e degli altri dieci del collegio “Centro”, in cui si riscontra una positiva partecipazione e in cui i candidati dimostrano di essere all’altezza del compito cui saranno chiamati. In quest’ottica, mi sento di dover intervenire in funzione del ruolo di garanzia che mi è attribuito dall’essere presidente dell’assemblea regionale del Pd toscano, e quindi in qualche modo rappresentante di tutte le anime politiche che lo compongono, per rassicurare le molte persone che in questi giorni mi hanno contattata, proprio confermando a loro e a tutti quanti che i candidati toscani all’europarlamento sono quattro e non tre, come invece si sente, purtroppo, spesso affermare in molte circostanze. Sto ricevendo costanti segnalazioni, troppe per poterle ritenere casualità, sul fatto che spesso si faccia riferimento a tre candidati invece che quattro, come se Ilaria Bonaccorsi – è questo il nome della candidata spesso omessa dalle citazioni – non sia una candidata in quota toscana».
Prosegue Francesca Bianchi che «tutto questo non solo è inopportuno, non corretto e sbagliato, ma assolutamente fuori luogo e poco efficace dal punto di vista strategico ed elettorale. Ilaria Bonaccorsi non è nata in Toscana, vive a Roma, ma con la Toscana ha sempre avuto importanti rapporti che l’hanno portata a trascorrere molto del suo tempo, fin da piccola, in alcuni comuni del sud della provincia senese. Ilaria Bonaccorsi, provenendo dall’area di sinistra del Pd che si riconosce in Giuseppe Civati, giornalista di punta del settimanale LEFT, è diventata il 5 aprile scorso la candidata di tutto il PD toscano, quando, insieme a Bramerini, Danti e Domenici, è stata regolarmente scelta e votata dalla direzione regionale, all’interno della proposta toscana per la direzione nazionale. In quest’ultima sede, Anna Rita Bramerini ha lasciato spazio alla capolista Simona Bonafè, nata a Varese e fiorentina d’adozione, ex assessore del Comune di Scandicci e ora deputata Pd, già coordinatrice dei comitati Renzi».
«Come classe dirigente abbiamo il compito di valorizzare e aiutare ciascun candidato, secondo le proprie peculiarità, perché ognuno di loro possa portare, come tutti noi che siamo impegnati in prima persona in questa campagna elettorale, acqua all’unico mulino del Pd, ciascuno intercettando i voti degli elettori che si riconosco nella loro esperienza e cultura politica, e vorranno affidare loro la propria fiducia. In questo, il ruolo di Ilaria Bonaccorsi può essere fondamentale, proprio come quello degli altri candidati ciascuno per la propria area politica e culturale di riferimento, come espressione del pluralismo presente in questo nostro grande Partito e per coinvolgere quegli elettori di sinistra che, sentendosi rappresentati anche tramite la presenza di questa candidatura dal nostro partito, lo sceglieranno piuttosto che ripiegare, anche nella nostra Toscana, su liste di sinistra alternative al PD».