Frodi agroalimentari, oltre 70,5 milioni di euro è il valore dei prodotti italiani Dop e Igp sequestrati nel 2017 a cui si aggiungono gli oltre 5,6 milioni di euro per il solo settore vino. E’ il dato emerso oggi a Siena nel corso del convegno “In campo contro la contraffazione” organizzato dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena. A presentare il dato in apertura del 2018, anno del cibo italiano, è stato Oreste Gerini, direttore generale dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi del Mipaaf, che ha evidenziato: «Di fronte a questo valore è significativo il fatto che le frodi creino un danno a tutto il comparto agroalimentare nazionale». Al convegno è intervenuto anche il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati Luca Sani che ha chiesto un inasprimento delle pene, «l’insieme delle azioni messe in campo contro la contraffazione agroalimentare da solo non basta se non c’è un inasprimento delle pene – ha sottolineato Sani -. Oggi è molto più conveniente per chi vuole delinquere trattare nel settore agroalimentare che non in quello degli stupefacenti ed è un paradosso; il ddl Orlando-Martina che affronta questo tema è arrivato in Parlamento nell’ultimo scorcio di legislatura e quindi non è stato possibile avviarne l’esame ma confido che la prossima legislatura possa ripartire da qui».
Le difficoltà degli inquirenti Sulla difficoltà delle indagini attinenti ai reati di contraffazione agroalimentare è intervenuto Aldo Natalini, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Siena: «il reato è invisibile, impercettibile e tendenzialmente seriale e il consumatore è quasi sempre inconsapevole per questo è anche un reato a vittima muta proprio come la corruzione; nel corso degli anni le frodi più sofisticate si sono rivelate innocue dal punto di vista salutistico e questo ha consentito ai truffatori di imperversare creando una sottovalutazione giudiziaria». Nel corso del convegno anche la testimonianza di Giandomenico Consalvo, presidente di Italian Sounding, che ha avviato un’intensa collaborazione con le autorità tedesche contro la contraffazione; «il modello tedesco – ha sottolineato – è da imitare perché mette al centro il consumatore e le corrette informazioni per il consumatore che deve scegliere con consapevolezza quello che compra». Per la Regione Toscana è invece intervenuto Roberto Scalacci, direttore dell’Ufficio Agricoltura, che ha messo l’accento sulla necessità della tutela d’origine di un prodotto agroalimentare soprattutto in Toscana «dove, secondo un recente studio, l’83% dei turisti è attirato dal cibo».
Il contributo del mondo accademico Importante l’apporto del mondo scientifico e accademico nella lotta alla contraffazione come evidenziato dagli interventi sui progetti di ricerca in corso all’Università di Siena su aspetti giuridici e scientifici: la professoressa di diritto agrario e agribusiness Sonia Carmignani che è intervenuta su “La scienza e il diritto in difesa del Made in Italy” e il professore di Nutraceutical and Food Chemistry Claudio Rossi intervenuto su “Tracciabilità e qualità dei prodotti agricoli” presentando le attività di ricerca sui temi della certificazione di qualità e di origine geografica dei prodotti agricoli. A chiudere i lavori anche il Rettore dell’Università di Siena Francesco Frati: «In un mondo sempre più globalizzato è necessario avere strumenti e personale sempre più qualificati per la lotta alla contraffazione e il nostro ateneo è il luogo ideale dove sviluppare questo processo di crescita».
Agricoltori al fianco delle forze dell’ordine «In questi anni abbiamo lavorato molto sulla qualità dei prodotti, adesso la sfida è quella di puntare sull’origine del prodotto dando per scontata la qualità – ha evidenziato Giuseppe Bicocchi, presidente di Upa Siena -. L’auspicio è quello di controlli sempre più attenti, la scommessa sia quella di agricoltori sempre più al fianco delle forze dell’ordine». «Siamo orgogliosi di avere aperto questo 2018, anno del cibo, con un convegno esaustivo sotto ogni aspetto per ciò che attiene alla difesa delle nostre eccellenze agroalimentari contro frodi e contraffazioni» ha concluso il direttore di Upa Siena Gianluca Cavicchioli.