Imprese artigiane decimate dalla crisi. In Toscana nel 2013 c’è stato un calo “demografico” di altre 2.837 imprese artigiane: l’artigianato toscano a chiusura dell’anno 2012 contava 114.135 imprese, al 31/12/2013 le imprese sono 111.298 (dati Movimprese). Nel 2013 hanno chiuso i battenti quasi 8 imprese al giorno: 2.837 spalmato su 365 giorni dà una media di 7,77. Se poi consideriamo che erano 118.826 le imprese artigiane in Toscana al 31/12/2007, la crisi in cinque anni ha messo al tappeto oltre 7.500 artigiani con la perdita di oltre 22.500 posti di lavoro (la media di addetti nell’artigianato è di 3 per azienda). Il calo più forte si evidenzia nel comparto delle costruzioni che in tale periodo ha perduto 4.707 imprese.
Il presidente Cna Toscana: «E' un bollettino di guerra» «I numeri certificano il tributo che le imprese artigiane hanno pagato, e continuano a pagare, alla crisi. Un disastro commenta Valter Tamburini, presidente CNA Toscana -. Dal 2008 al 2013, gli anni della crisi, è stato un bollettino di guerra, una decimazione che ha coinvolto tutti i settori, dall’edilizia ai trasporti, dalla manifattura ai servizi. Purtroppo questi dati confermano le nostre stime del dicembre scorso. È tempo di invertire la rotta. Il nostro paese deve abbandonare una politica fatta solo di tagli e di tasse. Il rigore è necessario, ma il rigore senza investimenti e senza il rilancio dei consumi porta alla distruzione del sistema produttivo e all’indebolimento progressivo».
Artigianato, base dell'economia regionale «Con un fatturato che 2013 si attesta ben oltre i 6 miliardi di euro, l’artigianato toscano comunque rappresenta ancora la base fondamentale per l’economia della nostra regione. Riduzione del carico fiscale, semplificazione burocratica, promozione, accesso al credito sono sempre i punti cardine per il nostro comparto e, insieme a questi, innovazione, ricerca e accelerazione delle opere pubbliche – prosegue ancora Tamburini -. Queste sono le scelte inevitabili che il Governo nazionale deve perseguire con rapidità e decisione; le promesse sono state tante, ora aspettiamo i fatti concreti. Anche il Governo regionale però deve svolgere la sua piccola parte: per quanto riguarda le competenze più tipiche della Regione Toscana, chiediamo che si proceda il più velocemente possibile nella cantierizzazione delle opere pubbliche e nell’utilizzo dei Fondi residui per gli incentivi pubblici rivolti alle reti, all’internazionalizzazione e all’innovazione; inoltre sostegno ad Artigiancredito Toscano, il consorzio di garanzia unitario dell’artigianato toscano, strumento insostituibile che facilita l’accesso al credito delle piccole imprese e che, in particolare in questi anni, ha svolto il ruolo fondamentale di ammortizzatore sociale per le piccole imprese in difficoltà. In assenza della garanzia – conclude il presidente di Cna Toscana -, l’accesso al credito sarebbe precluso alla quasi totalità delle micro e piccole imprese, con conseguenze facilmente intuibili in termini di crisi aziendali e di chiusure».