Un incontro con i rappresentanti dell’azienda metalmeccanica Finder Pompe prima e un tavolo in Regione poi. Sono questi i prossimi appuntamenti in programma per martedì e mercoledì per cercare di salvare il posto a 30 dipendenti dello stabilimento Cerpelli di Querceta (Lucca), storica azienda nata nel 1904, oggi parte del gruppo Finder Pompe. Lo scorso 18 gennaio l’azienda ha annunciato la procedura di mobilità.
La senatrice Paglini proverà a coinvolgere il Ministero dello sviluppo economico Da allora sindacati e politica si sono mobilitati per fare il possibile per scongiurare la chiusura dello stabilimento lucchese inglobato da Finder Pompe spa nel 2008, a sua volta acquisita nel 2013 dall’americana Dover Corporation. Questa mattina si è svolto l’incontro chiesto dalla senatrice del Movimento Cinque Stelle Sara Paglini con i lavoratori dello stabilimento. Paglini, che il 26 gennaio aveva presentato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, ha annunciato che proverà a discutere della Cerpelli al Ministero dello Sviluppo economico e che scriverà una lettera alla Dover Corporation, multinazionale di cui fa parte Finder Pompe. All’incontro era presente anche il vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Seravezza Valter Bacci, che ha testimoniato ai lavoratori la solidarietà dell’amministrazione comunale. Il 3 febbraio alle 17 ci sarà il Consiglio comunale con all’ordine del giorno, come primo argomento, proprio la vicenda Cerpelli.
Riva (Fiom Versilia): «Ritiro immediato della procedura di mobilità» Si apre così un’altra settimana di mobilitazione contro la decisione di chiudere l’azienda. Alla vigilia dell’incontro previsto per domani con la controparte, assistita dall’associazione industriali di Lucca, Nicola Riva della Fiom Versilia annuncia: «Chiederemo il ritiro immediato della procedura di mobilità che riteniamo ingiusta e illegittima in quanto lo stabilimento Cerpelli fa parte a tutti gli effetti del gruppo Finder Pompe, come stabilisce nero su bianco anche l’accordo integrativo siglato un anno fa. Verbalmente inoltre – ha continuato Riva – con la direzione ci siamo sempre trovati d’accordo sul ricorso agli ammortizzatori sociali, in caso l’azienda avesse avuto delle difficoltà; non accettiamo che i lavoratori vengano licenziati con una decisione unilaterale che non tiene conto del dramma di queste trenta famiglie e dell’intero territorio versiliese che sta subendo una pesante deindustrializzazione».
Lenzoni (Fiom Cerpelli): «Speranze dall’accordo con General Electric» Alessandro Lenzoni (Rsu Fiom Cerpelli) ha aggiunto: «Abbiamo appena letto del Progetto di investimento Galileo firmato fra la Regione Toscana, Mise, GE Oil & Gas e Nuovo Pignone, che vuole creare in Toscana, a Firenze, un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo di turbine e compressori nel settore oil & gas, che è proprio il nostro settore di riferimento. Ci chiediamo se notizie del genere possano o meno aiutarci a scongiurare il licenziamento di trenta persone e la dispersione di un patrimonio di competenze come quello dello stabilimento Cerpelli». La domanda sicuramente sarà rivolta agli assessori competenti al tavolo con la Regione Toscana previsto per il 3 febbraio a Firenze.