I 100 giorni all’esame sono passati portandosi via con sé la spensieratezza e la leggerezza dei giovani studenti delle classi quinte degli istituti superiori e lasciando spazio ad un acceso botta e risposta su Facebook. È quanto accaduto a Livorno dove il professor Lamberto Giannini (docente di lettere e filosofia al Liceo Enriques di Livorno e consigliere comunale per Sel) ha stigmatizzato il comportamento dei suoi ragazzi recatisi in massa in Piazza dei Miracoli a Pisa per il famoso rito della ‘Lucertola’. «Mentre nelle buste paga degli operai vengono tolti giustamente soldi per l’istruzione pubblica, i figli della ricca borghesia ne approfittano per toccarsi il culo…».

La Lucertola Il rito per gli studenti livornesi si ripete da anni. Quando mancano cento giorni all’esame di quinta liceo, parte l’esodo verso Piazza dei Miracoli a Pisa. Circa 5mila le presenze di ieri. Si accarezza la famosa lucertola sul portale del duomo e tra scaramanzie e riti vari si compiono i gesti più strani. Il tutto ovviamente condito da una buona dose di goliardia e divertimento, tra qualche birra di troppo e schiamazzi vari che animano la rinomata piazza pisana. Parte poi la cabala, si va dai 100 passi ai 100 salti, dalle camminate su una gamba sola (rigorosamente 100 balzelli) alle100 sberle. Per i più smaliziati ci sono infine le 100 ‘palpate’ ai fondoschiena delle ragazze presenti. Da qui parte l’accusa del professore livornese, non tanto per motivi di costume, quanto per il messaggio morale che una giornata simile porta con sé.

La rabbia del prof E la polemica infuria sui social network (riportata poi oggi sulle pagine de Il Tirreno). Giannini posta la sua accusa su Facebook e il collega, Adriano Tramonti (consigliere comunale di Livorno per il Pd), risponde «Viva i 100 giorni e chi ci va». Immediata la replica dello stesso consigliere di Sel: «Non è comprensibile un comportamento antitetico dei giovani n un momento come questo. A Livorno questo ‘giochino’ è costato circa 200mila euro (ogni giorno una classe costa 2mila euro e nella provincia labronica ci sono 100 quinte), in un momento in cui l’amministrazione comunale è costretta a togliere 30mila euro dai progetti per i giovani. Al giorno d’oggi, i 100 giorni all’esame rappresentano un degrado culturale che ci mette di fronte al fallimento educativo come adulti».