Per adesso si tratta di una ipotesi lanciata da esponenti di Confindustria Firenze ma la proposta potrebbe presto essere formulata in giunta comunale e poi in Consiglio comunale, cercando magari la spola con un sondaggio web e sentiti i vari storici dell’arte che frequentano Firenze e di certe cose se ne intendono. Il sindaco Dario Nardella potrebbe pensare alla possibilità di spostare il David di Michelangelo dalla Galleria dell’Accademia al Parco della Cascine. Non una semplice provocazione ma la volontà di delocalizzare dal centro città una delle opere d’arte per eccellenza, in modo da valorizzare ancora meglio il progetto periferie su cui tanto si è speso il primo cittadino del capoluogo di regione toscana nelle ultime settimane. Una proposta che Nardella valutò già quando era assessore alla cultura della giunta governata da Matteo Renzi, e che aveva già trovato anni fa vari seguaci, fra cui un suo predecessore nel ruolo, Paolo Cocchi.

L’ex assessore: «Il suo allestimento non è intoccabile» «A chi dice che il David ha ormai un allestimento e una collocazione storicizzata nella Tribuna dell´Accademia, rispondo che la condizione espositiva in cui si trova è francamente pessima – ha sempre affermato Cocchi sulla statua michelangiolesca per eccellenza –  E di certo si può migliorare. E d´altra parte non era stato davvero concepito per stare dentro ad un museo. Il suo allestimento non è intoccabile e comunque discutiamone, soprattutto se questo risponde a precise funzioni della città, a come gestire i flussi turistici nel triangolo superaffollato del centro storico. Non ho proposto di portarlo in Maremma o alle Piagge». La proposta dell’ex assessore Cocchi era di collocare il David nell’area della ‘Leopolda’. Nardella invece insisterebbe per le Cascine.

Sgarbi: «Michelangelo sarebbe inorridito» Di parere contrario a tale ipotesi, Vittorio Sgarbi. «E’ una follia ciclica – sostiene lo storico dell’arte –. Ricordo che anni fa l’allora assessore regionale alla cultura, Mariella Zoppi, lo voleva portare al Forte Belvedere. Ora si parla del teatro dell’Opera, che è uno dei luoghi più orribili della città. Michelangelo sarebbe inorridito solo all’idea. Oltretutto non conosco una scultura esposta in maniera più ideale del David, con quello straordinario corteo di Prigioni che accompagnano verso la Tribuna. Fanno bene le soprintendenze e il ministero a difendere quell’allestimento, che per di più ormai è storicizzato».

Carniani (Confindustria): «Ipotesi David in un museo di cristallo» Il presidente degli albergatori di Confindustria Firenze, Giancarlo Carniani rilancia: «Costruire un museo di cristallo, stile piramide del Louvre, dove ospitare il David o una delle opere più significative della città, a fianco dell’Opera di Firenze, avrebbe potuto davvero significare, già un decennio fa, un cambiamento decisivo. Se l’avessimo fatto, non staremmo ancora oggi a parlare di decongestionare i flussi turistici. Se il David resta dov’è? Sarebbe importante rendere obbligatoria la prenotazione per visitare Accademia e Uffizi. Contestualmente alla prenotazione della camera d’albergo o dell’appartamento, si dovrebbe obbligare il turista a prenotare almeno questi due musei. Eventualmente, poi, anche l’Opera del Duomo e il Museo di Palazzo Vecchio, visto che si trovano nel quadrilatero del centro storico che più soffre per i flussi turistici».